“Se la NATO, per bocca di Stoltenberg, dichiara ancora una volta di essere contraria al congelamento del conflitto in Ucraina, allora vuol dire che vuole combattere. Beh, allora a questo punto lasciamoli combattere, siamo pronti per questo”. Così il ministro degli Esteri Russo Sergei Lavrov. “Per quanto riguarda le prospettive dell'operazione militare speciale – ha aggiunto Lavrov - gli obiettivi che sono stati fissati saranno raggiunti”. Il ministro degli Esteri russo ha aggiunto che Mosca “ha compreso da tempo gli obiettivi della NATO relativamente all'Ucraina. Questi obiettivi sono stati perseguiti” sotterraneamente “per molti anni dopo il colpo di stato. Ora la NATO sta cercando di attuarli". Per Lavrov, dunque, quella dell’Alleanza atlantica “è una scelta”. “Se loro, pur dichiarando che non stanno conducendo una guerra contro la Russia, stanno effettivamente facendo esattamente questo, riconoscendo che senza pompare armi al regime ucraino, senza fornire informazioni di intelligence dai satelliti, senza fissare obiettivi, la situazione ucraina si ‘sarebbe risolta’ da tempo, beh, questo è in realtà un riconoscimento che i paesi della NATO sono partecipanti diretti alla guerra ibrida e allo stesso tempo calda dichiarata contro la Russia”. Lavrov ha anche osservato che “gradualmente, almeno alcuni politici occidentali” starebbero giungendo “a una comprensione delle vere cause di ciò che sta accadendo” in Ucraina.
SHOIGU. La Russia avverte che considererebbe l'attacco a lungo raggio alla Crimea come "il pieno coinvolgimento" di Stati Uniti e Regno Unito nella guerra in Ucraina. A dichiararlo il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, il quale ha minacciato “attacchi immediati ai centri decisionali” in Ucraina se le armi a lungo raggio fornite dall'Occidente saranno utilizzate per colpire la Crimea. La Russia ha invaso la penisola nel 2014. Secondo Shoigu afferma un attacco alla Crimea con i missili Himar e Storm Shadow costituirebbe un attacco “al di fuori della zona dell'operazione militare speciale” e significherebbe “il pieno coinvolgimento di Stati Uniti e Gran Bretagna nel conflitto”. “Secondo le nostre informazioni – ha detto il ministro - la leadership delle forze armate ucraine prevede di colpire il territorio della Federazione Russa, compresa la Crimea, con missili Himar e Storm Shadow. L'uso di questi missili al di fuori della zona dell'operazione militare speciale comporterà il pieno coinvolgimento degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel conflitto e comporterà attacchi immediati ai centri decisionali sul territorio dell'Ucraina”. Shoigu ha anche affermato che la Russia ha respinto oltre 200 attacchi dall'Ucraina nelle ultime settimane: “Dal 4 giugno, le forze armate ucraine hanno lanciato 263 attacchi contro le postazioni delle truppe russe”, ha affermato.
SERIE DI ATTACCHI. Negli ultimi mesi, gli attacchi di droni e le incursioni transfrontaliere di uomini armati si sono moltiplicati nel territorio russo. Kiev non ne ha rivendicato nessuno. L'avvertimento di Shoigu arriva mentre Kiev sta organizzando una controffensiva in diversi settori del fronte, con molti analisti che ritengono che l'Ucraina stia ancora testando le difese russe prima di lanciare il grosso delle sue forze in battaglia. All'inizio di maggio, il Regno Unito ha annunciato di essere impegnato a fornire all'Ucraina diversi missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow, con una carica esplosiva di 450 chili, in grado di colpire obiettivi tra 250 e 500 chilometri di distanza. Nel giugno 2022, gli Stati Uniti hanno annunciato la consegna di Himar, lanciarazzi multipli che sparano sei munizioni da 227 mm guidate da GPS con una portata fino a circa 80 chilometri. (20 giu - deg)
(© 9Colonne - citare la fonte)



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