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direttore Paolo Pagliaro

Chi ha scritto Shakespeare? di Mojmir Jezek

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Chi ha scritto Shakespeare? di Mojmir Jezek

“Chi ha scritto Shakespeare?” di Umberto Mojmir Jezek con la collaborazione di Marianna Iannaccone (Graus Edizioni,118 pp.) fa un passo decisivo nell'indagine per svelare lo scandalo letterario più intrigante della storia: le opere tra le maggiori della letteratura mondiale non sono state scritte da chi le ha firmate. Il dubbio sulla paternità nasce già alla fine del Cinquecento con la denuncia di un "corvo parvenu che nasconde il suo cuore di tigre nella pelle di un attore... ed essendo un assoluto Iohannes factotum, crede d'essere l'unico Shakescene del paese" i personaggi sono due, un corvo dal cuore di tigre e un attore. Il dubbio è alimentato da grandi personalità nei secoli successivi e si rafforza fino ad oggi. Ed oggi finalmente un nome si scrolla di dosso calunnie, omissioni e silenzi. In queste pagine c'è il racconto della sua vita e sono stati raccolti tutti i documenti e le ricerche esistenti su di lui. E il grande umanista John Florio, "Italus ore, Anglus pectore", l'unico letterato, scrive Jezek, "che calza perfettamente la scarpina di cristallo del ghostwriter delle opere immortali firmate Shakespeare". Ed ora irrompe uno sbalorditivo e inaspettato confronto antroposomatico che svela chi si nasconde dietro Shakespeare: si tratta proprio di John Florio. Postfazione di Masolino D'Amico.


PINOCCHIO FA 140 ANNI, VOLUMI IN MOSTRA A VIALE TRASTEVERE    

La Biblioteca del Ministero dell'Istruzione e del Merito celebra il 140° anniversario della pubblicazione del libro "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino" con un'esposizione di volumi dedicata. La mostra sarà visitabile da oggi e fino al prossimo 21 luglio, nell’ambito dell’iniziativa "Il libro del mese". Al centro dell'esposizione, allestita nella Sala dell'Emeroteca del Ministero, è posto il volume dal titolo "Pinocchio in versi" di Anna Maria Perini Bartorelli, libro illustrato edito a Roma nel 1967, dono personale dell'autrice alla Biblioteca del Ministero. La mostra prosegue con "Opere" di Carlo Collodi, testo pubblicato nella collana "I Meridiani" di Mondadori che contiene, oltre a "Le avventure di Pinocchio", anche "Macchiette", "Occhi e nasi" e "Storie allegre". In visione anche "The adventures of Pinocchio and Pip, or the little rose-coloured monkey", tradotto in inglese da Isopel May e illustrato da Will Nickless, pubblicato a Londra-Glasgow nel 1954 dall'editore Collins. L'allestimento mette a disposizione dei visitatori sussidiari scolastici e saggi su Collodi, scrittore ed educatore. Chiude il percorso il volume "Letteratura italiana. I minori. Quarto volume" del 1962 pubblicato dall'editore Marzorati di Milano, contenente un approfondimento sulla vita e le opere di Collodi. L’esposizione sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 15.  

 

“WHAM! GEORGE & IO” DI ANDREW RIDGELEY

È uscito su Netflix un docufilm sugli Wham! che sta conquistando il pubblico di tutto il mondo e che riporta alla luce il legame raccontato in “Wham! George & Io” pubblicato nel 2021 in Italia da EPC Editore. Andrew Ridgeley è stato una delle due metà di una delle pop band più importanti della storia. In questo libro racconta i retroscena degli Wham!, la sua amicizia lunga una vita con George Michael, e di come loro due insieme cambiarono la scena musicale degli anni Ottanta grazie a una serie di allegri successi, amati ancora oggi proprio come quando debuttarono nelle radio e fecero irruzione nei cuori degli adolescenti.  Watford, 1975. Era il primo giorno del nuovo trimestre scolastico e due adolescenti, Georgios Kyriacos Panayiotou e Andrew Ridgeley, si incontrarono per la prima volta. Sarebbero diventati l’uno il migliore amico dell’altro. Ma non erano il football, o la moda, o le ragazze a unirli (in realtà, le ragazze: sì). Scoprirono invece di essere tutt’e due pazzi per la musica. Spinti dalla gioia assoluta della loro passione per il pop, inseguirono quello che alle loro famiglie e agli amici sembrava un sogno impossibile. Quel sogno nel 1982 li portò a una prima, esuberante, indimenticabile esibizione a Top of the Pops, che li proiettò in una fama immediata. Nei quattro anni successivi Andrew e George si ritrovarono su un incredibile ottovolante di successo e celebrità, che li vide suonare nelle arene e negli stadi di tutto il mondo. Insieme stabilirono e infransero record. Ma soprattutto, nonostante una celebrità che avrebbe potuto distruggere la maggior parte delle normali amicizie, restarono fedeli a sé stessi e l’uno nei confronti dell’altro. Il loro era un rapporto che nessuno dei due avrebbe mai potuto sostituire. Gli Wham! sono stati la colonna sonora di un decennio e di una festa che sembrava destinata a durare per sempre. E invece, com’era inevitabile, alla fine la festa finì: di fronte a decine di migliaia di fan in lacrime, nel 1986, nello stadio di Wembley, quando George e Andrew fecero il loro ultimo concerto insieme. E, per l’ultima volta, condivisero la loro affinità speciale con una schiera di fan adoranti. In Wham! George & Io, Andrew delinea la storia di quei pochi, straordinari anni con umorismo, amore, sincerità e candore. Gioioso, onesto, divertente e commovente, questo è un libro irripetibile su un fenomeno irripetibile: gli Wham!.  Ricco di fotografie in bianco e nero e a colori, è disponibile nelle migliori librerie fisiche e online, anche con una versione Box Limited Edition contenente il libro e altri gadget. La box è acquistabile esclusivamente sul sito www.epc.it e ha un numero limitato di pezzi. L’edizione inglese - uscita nel 2019 - conta migliaia di recensioni positive su Amazon. 

 

L’AUTORE. Da adolescente, Andrew Ridgeley era assolutamente sicuro di una cosa: avrebbe fondato una band e scritto canzoni. Quando un ragazzo chiamato Georgios Kyriacos Panayiotou arrivò per la prima volta nella sua classe, le stelle iniziarono ad allinearsi, e si crearono le basi di una delle più grandi pop band della storia. Appena tre anni dopo aver formato il loro primo gruppo, Andrew e Georgios (che ormai si faceva chiamare George Michael) erano già in cima alle classifiche di tutto il mondo come gli Wham! Questo è il suo primo libro.

 

 

“ITALIANI D’ARGENTINA” RACCONTATI DA CAIO MUSSOLINI

 

“‘Italiani d’Argentina’” è un libro che racconta la storia di tanti migranti, che a partire dall’inizio dell’ottocento sono andati nel paese sudamericano: una storia che dovrebbe essere conosciuta da tutti e non lo è, che racconta la vita di tante persone che si sono trasferite in quel paese per migliorare la propria condizione, l’influenza culturale che abbiamo esercitato nei vari settori, dalla cucina alla lingua, dal cinema al teatro. Tanti elementi di italianità presenti in un Paese lontanissimo dall’Italia”. A parlare è Caio Mussolini, pronipote di Benito Mussolini e militante di Fratelli d’Italia, che in una conferenza stampa in Senato ha presentato il suo libro “Italiani d'Argentina, culture e tradizioni delle migrazioni di italiani in Argentina dai primi dell'800 ad oggi". Perché questo libro? “Io sono nato in Argentina, mia mamma era argentina, i miei dopo la guerra sono dovuti andare in quel paese. Il mio bisnonno materno, all’inizio del ‘900, era migrato in Argentina per commerciare con bilance. Tutto questo mi ha sempre incuriosito, è stato il tema della mia tesi che ho usato come base per questo libro. Noi abbiamo influenzato così tanto gli argentini che loro usano parole italiane senza saperlo: un’influenza a 360 gradi, nel bene e nel male, perché abbiamo anche portato qualche problema in Argentina. Tra questi, problemi con gli anarchici, con i socialisti, con i sindacalisti: nel 1902 hanno addirittura fatto una legge per permettere di prendere questi elementi che destabilizzavano Buenos Aires e poterli mandar via: su 600 rimandati in Europa, 400 erano italiani”.  “Questo libro rappresenta anche uno spunto per riflettere su quello che può essere modello buona immigrazione per l’Italia di oggi e domani: da relatore del cosiddetto Dl Cutro, ho ben chiaro che una cosa è contrastare l’immigrazione illegale, altra favorire un‘immigrazione che pur nelle difficoltà si integra e si fa onore” afferma il senatore Fdi Andrea De Priamo. Secondo il senatore di Fdi Roberto Menia, quello di Caio Mussolini è “un libro scritto bene, perché sa coniugare storia e attualità, scritto con il cuore, da qualcuno che racconta cose che conosce, perché figlio di quella storia”. “Gli italiani in Argentina – sottolinea Menia - sono un tassello del grande mosaico dell’italianità all’estero: abbiamo 6 milioni di cittadini con la cittadinanza italiana in giro per il mondo e 60-80 milioni di oriundi: in Argentina, anche se gli italiani non lo sanno, la maggioranza della popolazione è di origine italiana: è un paese commovente per chi ci va”. “Se fossimo stati un po’ più… ora non fatemi usare parole sbagliate… tutto il Sud America avrebbe potuto parlare italiano invece che spagnolo, pensate alle conseguenze dal punto di vista economico” continua Menia, per poi aggiungere: “Vai a Buenos Aires e vedi Dante Alighieri che ti guarda, o il monumento a Cristoforo Colombo prima che la Kirchner maledetta lo togliesse, che era davanti alla Casa Rosada. Poi i cimeli garibaldini, i bambini che più di un secolo fa mandavano pensierini ai bambini sfortunati del terremoto di Messina. Sono cose che ti aprono il cuore e che per altro verso ti fanno male”. “Non è stato facile – sottolinea Menia - noi italiani abbiamo patito le pene dell’inferno, lavorando e sottoponendoci alle leggi vigenti. Quando ci dicono che dobbiamo essere più buoni, io dico che nell’ottica di una buona immigrazione dovremmo pensare al ritorno di queste comunità di italofoni e italodiscendenti che stanno soffrendo ora in sud America e che hanno la nostra stessa cultura, la nostra stessa religione, la nostra stessa lingua”. 

 

 

 

 

 

“GIALLO LIMONCELLO” PODCAST PER L’ESTATE CON I LIBRI DI DE GREGORIO, DAMILANO, CARLOMAGNO E COLAPRICO

 

Quattro noti scrittori - Concita De Gregorio, Marco Damilano, Piera Carlomagno, Piero Colaprico - guidano gli ascoltatori in un affascinante viaggio dietro le quinte dei loro romanzi gialli, noir e thriller. “Giallo Limoncello” è il titolo della nuova serie podcast firmata "On Air! The Skill", business unit del Gruppo The Skill, realizzata in collaborazione con Pallini Spa, storica distilleria romana che affonda le radici nel 1875, anno della sua fondazione, sulla scia delle cene con l’autore che si svolgono presso il winebar Trimani di Roma. Giallo Limoncello prende il nome dal prodotto più famoso di casa Pallini, esportato in oltre 60 paesi e primo Limoncello al mondo nel settore super premium. Il ciclo di quattro episodi della durata di 13-20 minuti ciascuno che potrà essere ascoltato quest’estate sulle principali piattaforme è ideato e curato dalla giornalista e scrittrice Federica Fantozzi ed è realizzato nella parte tecnica/artistica/musicale da Gianfranco Valenti, autore e conduttore di Radio Rai. Il progetto Giallo Limoncello è nato nel 2020 per coniugare cultura ed enogastronomia facendo incontrare gli autori con i lettori in un’occasione conviviale quanto informale. Un cocktail a base di limoncello Pallini, un calice di vino, un menù abbinato ai territori dei libri, due chiacchiere e il classico firma-copie come finale. L’iniziativa partita da un trio al femminile – Federica Fantozzi, Micaela Pallini presidente dell’azienda sponsor, e la chef Carla Trimani - ha avuto ospiti tra gli altri Alessia Gazzola, Walter Veltroni, Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone. Adesso, il podcast ne è il naturale corollario. Un “aperitivo virtuale” in cui ogni autore racconta come è nata la sua storia, inventa per gli ascoltatori un finale alternativo, e rivela i gusti a tavola dei suoi personaggi. Un viaggio attraverso l’Italia che tocca gli intrighi dei palazzi romani, dove i congiurati della politica sorseggiano champagne rosé mentre cambiano il corso della storia (“Nella notte” di Concita De Gregorio, edito da Feltrinelli), la Basilicata arcaica e selvaggia che cela pericolosi segreti sotto i campi di grano e i boschi di mandorli (“Il taglio freddo della luna” di Piera Carlomagno per Solferino), la Milano fredda e brumosa dove un assassino spensierato uccide sorseggiando Chateau d’Yquem ma anche grappa al sapore di fango (“Requiem per un killer” di Piero Colaprico per Feltrinelli) e la corsa feroce per il Quirinale, centro di un potere frugale nei modi ma inscalfibile nella sostanza (“Il presidente” di Marco Damilano per La Nave di Teseo). La serie che sarà disponibile su Spotify, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Google Podcast, si inserisce nel solco dell’expertise maturata nel settore dal Gruppo The Skill, segnalato dal quotidiano economico finanziario Italia Oggi tra le prime realtà della comunicazione legale e dalla testata Milano Finanza quale soggetto leader nel podcasting di carattere professionale. The Skill - Società Benefit è specializzata in comunicazione strategica, gestione di crisi, litigation pr e tutela reputazionale. Fondata da Andrea Camaiora, è leader nel mercato dell'assistenza legale e nel settore del podcasting professionale. Nelle tre sedi principali - Roma, Milano, Padova - lavora un team di giornalisti professionisti, giuristi, podcaster, social networker e videomaker. E' molto attiva nel settore culturale grazie a convegni, rassegne, kermesse, pubblicazioni editoriali.

(© 9Colonne - citare la fonte)