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USTICA, FIRRAO: BOMBA A BORDO? NON ESISTE

USTICA, FIRRAO: BOMBA A BORDO? NON ESISTE

 “Ho esaminato uno per uno tutti i frammenti del Dc9 di Ustica. Quando ne portavo alcuni a Torino per studiarli con i microscopi del Politecnico non li mollavo un attimo: a casa, la sera, li nascondevo sotto il letto. E andando in facoltà cambiavo strada ogni volta: non si sa mai, mi dicevo”. Lo dice in un’intervista a Repubblica il professor Donato Firrao, ex preside di Ingegneria a Torino, docente di Tecnologia dei materiali metallici e Frattografia. Su Ustica spiega: “Non posso dire cosa abbia provocato la caduta del jet. Posso però indicare quello che, certamente, non è successo. Come l’ipotizzato ‘cedimento strutturale’: su quelle migliaia di pezzi non c’è un solo segno di fatica”. Alla domanda del giornalista e la “bomba a bordo”? risponde: “Non esiste. Mai trovato alcun indizio in questo senso. Fui chiamato dal giudice Rosario Priore a verificare, voglio essere preciso, eventuali ‘segni di formazione di geminati meccanici dovuti a impulso di pressione ad altissima velocità’, quello che insomma accade quando un ordigno esplode. Risultato: zero”. Per l’esperto l’ipotesi della bomba è nata così: “Diciamo che a proporla, o meglio a deciderla, è stato il Rarde, il Royal armament research and development establishment, un’agenzia del ministero della Difesa inglese. Sono stato nella loro sede a Sevenoaks, vicino a Londra: ho visto con i miei occhi che la pagina con i risultati delle analisi era stata tagliata e sostituita”. (Gil)

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