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Sport, Versace (Az): bene ‘obiettivo 3’, Stato incentivi sport per disabili

Roma, 6 set - “Sono molto felice di aver ospitato qui in Senato questa iniziativa che ho particolarmente a cuore: non l'ho fatto solo come vicepresidente della commissione Cultura e sport,  l'ho fatto principalmente come Giusy Versace, atleta e amica di Obiettivo Tre, il progetto di una grande staffetta che è figlio di un'intuizione che ebbe il nostro amico Alex Zanardi nel 2030” e che quest’anno si terrà dal 9 settembre al 1 ottobre. Un progetto che consiste “in una staffetta, una pedalata anche di solidarietà che ha lo scopo di regalare fiducia, per dimostrare quanto lo sport unisce, ma anche per lanciare dei messaggi in modo trasversale a tutti quelli che pensano che i limiti non si possono superare”. Così Giusy Versace, presidente della Commissione Sport al Senato, presentando la quarta edizione di Obiettivo Tricolore, la grande staffetta oltre i confini della disabilità, che vedrà impegnati atleti paralimpici in una edizione, la quarta, che per la prima volta sconfina arrivando fino a Parigi. “Certamente partire da Cortina e arrivare a Parigi ha un grande significato – spiega Versace - perché sono le due location che richiamano alle due Olimpiadi invernali ed estive prossime”. E in occasione della presentazione dell’evento in Senato “è stato importante avere anche qui con noi la presenza del ministro Abodi, che non ha fatto mancare il suo supporto ai presidenti delle federazioni, di Malagò, Pancalli. Io ci tengo in modo particolare perché penso che sia un segnale importante anche per la politica”. Tra i messaggi lanciati dall’iniziativa, c’è anche la richiesta di lavorare per rivedere l’elenco dei dispositivi medici forniti dal Servizio sanitario nazionali alle persone con disabilità, talvolta necessari per lo svolgimento di attività sportiva. Versace ricorda che “oggi viene applicato un vecchio nomenclatore tariffario che non tiene conto di quelli che sono stati gli sviluppi della tecnologia. Io invito sempre tutti i colleghi e ministri competenti a guardare in modo trasversale l'opportunità di creare delle voci di investimento sulla sanità: tanto più tu aiuti una persona con disabilità ad ottenere una maggiore autonomia, tanto più si presuppone che gli dovrai dare meno assistenza domani – sottolinea la senatrice -  E non parliamo solo di ausili ai dispositivi di tecnologia avanzata per lo sport agonistico: parliamo anche di sport amatoriale. Perché negare l'opportunità di fare una pedalata, una corsetta al parco a una persona con disabilità? Lo Stato ha il dovere di garantire l'erogazione di questi dispositivi, se davvero vogliamo rendere lo sport uguale per tutti”. (PO / Sis)

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