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direttore Paolo Pagliaro

Il chinino per tutti

3/5/1944

Il chinino per tutti

Il 3 maggio 1944 all’Università americana di Harvard viene prodotto per la prima volta sinteticamente il chinino, utilizzato per la cura delle febbri perniciose e della malaria. Il chinino fino ad allora si estraeva dalla corteccia di un albero peruviano, il Cinchona succirubra, conosciuto dagli Indios per le sue proprietà febbrifughe fin dall’antichità. Fu infatti un prete gesuita che aveva esplorato Messico e Perù, Bernabè Cobo, a portare nel 1632 la “corteccia peruviana” in Europa, che divenne quindi nel corso del ‘700 il rimedio più utilizzato contro febbre e malaria e che da metà Ottocento venne coltivato dagli inglesi in India e dagli olandesi in Indonesia. In Italia, a Roma, la introdusse nel 1649 il cardinale gesuita Juan de Lugo, presso l'Arcispedale di S. Spirito in Sassia. Da qui l’uso di chiamare il chinino "Polvere dei Gesuiti" o "Polvere del Cardinale". Ma il suo alto costo di lavorazione lo rendeva un prodotto utilizzato solo nelle classi alte. All'inizio del '900 in Italia morivano circa 15.000 persone l'anno a causa della malaria. Fu per questa ragione che, dal 1901, si dispose la vendita a basso costo del chinino di Stato presso le tabaccherie e se ne rese obbligatoria la somministrazione ai lavoratori delle "zone malariche”. Con il regio decreto-legge dell'8 dicembre 1927, n. 2258, fu creata la speciale Amministrazione dei Monopoli di Stato, per esercitare "i servizi di monopolio di produzione, importazione e vendita dei sali e tabacchi e produzione e vendita del chinino di Stato", primo nucleo di quella che diverrà l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'atebrina - il primo farmaco antimalarico derivato per via sintetica, a partire dagli anni Trenta - era stata somministrata in via massiccia ai soldati provocando numerosi effetti collaterali. Da qui l’impegno dei ricercatori americani e inglesi per giungere ad un farmaco per la cura e la profilassi della malaria efficace e poco tossico che, dalla fine del conflitto mondiale, prenderà il nome di clorochina.

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