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Healiade, ciclisti in strada per aiutare la ricerca sui tumori infantili

Healiade, ciclisti in strada per aiutare la ricerca sui tumori infantili

Il gioco di parole è semplice e immediato: “Healiade”. La Fondazione Heal, da anni attiva nel campo della ricerca, e i suoi sostenitori di fronte a una sfida omerica. Una pedalata in sella alla bici per aiutare la ricerca, con l’obiettivo concreto di raggiungere nuove prospettive e inclusività. “Oltre i limiti, così da scoprire un mondo di opportunità per tutti” recita lo slogan di Healiade e le promesse sono state mantenute.

La Fondazione Heal è scesa in strada in occasione del “Gold September”, il mese dedicato alla consapevolezza sul cancro infantile. Il ciclo-tour solidale dell’Healiade ha raccolto fondi a sostegno della ricerca scientifica in campo neuro-oncologico pediatrico: due appuntamenti che consentiranno di far crescere la ricerca e che sono anche stati un’occasione di incontro e di riflessione. Si è partiti il 3 settembre, a Bracciano, con una pedalata lungo l’incantevole lago laziale. Quindi, dal 14 al 17 settembre la vera sfida “antologica”, con il tragitto da Roma ad Alba Adriatica. Alla fine, sono stati raccolti oltre 15mila euro, che verranno destinati per la finalità della missione di solidarietà. Un dato più che positivo.


“Abbiamo percorso in tutto quasi 400 km – spiega Simone De Biase, fondatore di Heal – il dato finale è ottimo, oltre 15mila euro e altri ancora ne stanno arrivando tramite donazioni e vendita di gadget. La prima tappa di Bracciano è stata un bagno di folla, oltre 300 ciclisti in strada lungo il lago e altre 150 persone che ci hanno sostenuto, facendo anche un giro con il battello e contribuendo alla nostra causa”. La tappa di Bracciano dell’Healiade è da anni un successo di solidarietà: ad organizzarla, insieme alla Fondazione, sono due genitori, Fabrizio Ferrini e Adriana Longhitano, che hanno conosciuto il dolore della lotta contro un tumore raro della figlia Nicole e ora sono impegnati a raccogliere fondi per la ricerca. “Hanno fatto diventare grande questo appuntamento e i numeri di partecipazione ne sono una dimostrazione. Il loro impegno è eccezionale” spiega De Biase. L’Healiade è una manifestazione itinerante, creata da De Biase stesso durante la pandemia per reagire a un periodo così drammatico: negli anni il ciclotour è stato replicato in molte zone d’Italia e ora vuole “ingranare” la quinta e trovare nuovi spazi e iniziative, a partire da una winter edition nei prossimi mesi.


La seconda tappa di quest’anno ha visto in sella 12 ciclisti (e molti altri si sono uniti durante il tragitto), per macinare i 355 km che separano Roma (passando per Sora, casa natale della Heal) da Alba Adriatica. La meta di arrivo, anche qui, non è casuale. “Ce l’ha suggerita anni fa Guido Troianelli, un altro papà che ha avuto come noi l’esperienza di lottare contro un tumore pediatrico. Ha dedicato alla figlia Aurora un parco fantastico, che si trova nella parte sud di Roma: ha riqualificato un’area verde del quartiere, ne ha fatto un’area con giochi inclusivi. Heal vi piantò un melograno, quel parco è cresciuto ed è da lì che partiamo sempre con le nostre bici. Quest’anno siamo passati per Sora e siamo ripartiti in direzione Popoli, passando l’Appennino in una parte alta, con sei ore di pedalata in salita. Poi, da Popoli, direttamente ad Alba Adriatica, con una media di 120 km al giorno”.


Il viaggio è ciò che più dà senso all’Healiade: “Le famiglie che affrontano una malattia oncologica pediatrica si mettono in viaggio, loro malgrado. Un viaggio non solo metaforico: si è spesso costretti ad affrontare spostamenti per le terapie o per una diagnosi. Certo, è un viaggio nella tempesta. Ho pensato che questo evento potesse rappresentare la fatica che si vive e che potesse dunque essere legato alla ricerca. La bicicletta è un simbolo della necessità di rispettare il mondo, l’ambiente. Se lo facessimo tutti, la sostenibilità sarebbe una realtà e vivremmo una realtà differente”.


In ultimo, ma non certo per importanza, è bello ricordare i nomi di chi ha vissuto in prima persona l’intera Healiade di quest’anno, ai quali va un simbolico ringraziamento per il contributo alla ricerca sui tumori in età pediatrica. Nel gruppo, oltre a De Biase, Guido Troianelli, Simone Preziosi, Marco Giacci, Marco Sterpico, Marco Bignardi, Claudio Marlat, Fabio Donnini, Marco Pesce, Fabrizio Di Croce con il supporto di Andrea Olivari e Michele Carrino. Ciclista d'eccezione Domenico Urbano, sindaco di Broccostella, che si è unito alla carovana prima dell'arrivo.

(20 set - Marcello Lardo)

(© 9Colonne - citare la fonte)