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Turismo delle radici, De Vita (Maeci): Fare rete e sostenere i territori

Turismo delle radici, De Vita (Maeci): Fare rete e sostenere i territori

“C’è necessità di avere una visione e fare rete perché è questo lo scopo del nostro progetto: far conoscere alle comunità italiane chi sono gli italiani all’estero, persone e intellettuali che possono dare un contributo al nostro paese e a cui noi possiamo offrire tanto”. E’ la sintesi con cui Giovanni Maria De Vita, consigliere di Ambasciata e responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ha definito il progetto sul Turismo delle Radici, durante il seminario dal titolo “Turismo delle origini: verso il 2024” con cui si chiudono i lavori della Giornata mondiale del Turismo organizzata da Travelexpo al San Paolo Palace di Palermo. “Stiamo parlando di mettere a sistema un’offerta culturale e turistica con una domanda che già esiste e si tratta di organizzarci per sistematizzare l’accoglienza e organizzare questi flussi turistici”, ha detto in introduzione Maurizio Giambalvo, coordinatore regionale Sicilia Progetto PNRR Turismo delle Radici, prima di passare la parola a De Vita e a Marina Gabrieli, coordinatrice nazionale progetto “Turismo delle radici” PNRR”. “Abbiamo il compito - ha chiosato De Vita - di comunicare quello che succede in Italia alle nostre comunità all’estero, che rappresentano un patrimonio notevole con circa 80 milioni di persone che vogliono scoprire il nostro Paese e i luoghi dove sono nati i loro antenati”. Sono persone, ha spiegato il Consigliere d’Ambasciata, che “non si recano in Italia solo per visitare le aree turistiche, ma soprattutto quelle rurali dove vivevano i loro nonni e in cui vivono le tradizioni che loro conoscono. Per noi è una grande opportunità perché possiamo dare sostegno a territori caratterizzati da spopolamento e si potrebbero creare nuovi posti di lavoro ed evitare la stagionalizzazione”.
In seguito, De Vita e Gabrieli hanno illustrato in dettaglio il progetto che vedrà i turisti delle radici protagonisti indiscussi dell’anno 2024. Primo passo per l’ideazione del progetto è stata la creazione, nel 2018, del Tavolo tecnico di coordinamento sul “Turismo delle Radici”, che riunisce rappresentanti del settore pubblico e privato allo scopo di favorire il confronto e lo scambio di buone pratiche per la creazione di un'offerta turistica ad hoc da proporre alle comunità di italiani nel mondo. In seguito, come illustrato dal consigliere De Vita, si è passati alla creazione di un'offerta capillare nazionale di tour delle radici, gestita localmente attraverso i coordinatori regionali, Enti del Terzo Settore e operatori del turismo. Altro tassello importante, l’implementazione di esperienze di working holidays: workshop su attività artigianali e specialità locali. Di estrema importanza, il Passaporto delle radici, che permette di avere sconti e agevolazioni da parte dei partner del progetto. Ancora, la realizzazione di una piattaforma digitale (collegata al sito italia.it), che consentirà la creazione di un database di contatti per l'invio di eventuali newsletter e riunirà i musei dell'emigrazione italiana. La rete creata dalla direzione MAECI ha puntato, inoltre, sul coinvolgimento del mondo accademico, creando una rete universitaria con finanziamento di borse di ricerca che monitoreranno il fenomeno dei viaggi delle radici in Italia. Infine, la rete di Musei dell'emigrazione sarà il punto di riferimento nello studio del turismo delle radici per offrire ai viaggiatori delle radici la possibilità di arricchire la loro esperienza. Per il 2024 - Anno delle Radici Italiane nel Mondo, il piano di comunicazione prevede il coinvolgimento delle comunità italiane all'estero, delle sedi ENIT, delle Ambasciate, i Consolati, degli Istituti italiani di cultura, delle associazioni, dei Comites e delle Camere di Commercio.
Sarà un anno di eventi che coinvolgeranno la rete degli operatori attivi nel settore del turismo delle radici, insieme agli enti locali e in cui sarà realizzata una mappatura delle manifestazioni già esistenti con l'idea di creare un ampio calendario che includerà feste tradizionali, festival e iniziative nei settori del Made in Italy e iniziative ex-novo con l’obiettivo di valorizzare le comunità italiane all’estero e attrarre, quindi, i turisti delle radici. Questo programma, ha illustrato Gabrieli, prevede il “coinvolgimento delle Regioni e di tutti gli enti locali presenti sui territori, che potranno facilitare il reperimento delle informazioni che confluiranno nella piattaforma del turismo delle radici; offrire supporto nell'organizzazione dell'offerta turistica; collaborare all'organizzazione di attività finalizzate alla sensibilizzazione delle comunità locali”. “Gli enti locali - ha aggiunto - parteciperanno alla promozione del progetto attraverso i propri canali di comunicazione e l'organizzazione di eventi all'estero e potranno organizzare attività di accoglienza in vista del 2024”. “Fondamentale - ha sottolineato De Vita - sarà il coinvolgimento degli organismi di rappresentanza degli italiani all'estero, insieme alla rete di associazioni regionali per la promozione del progetto e per l'organizzazione di eventi finalizzati a rendere partecipi tutti coloro che hanno origini italiane”. “Questo progetto può portare un benessere sociale, il far sentire accolto tutti gli italiani all’estero e quei discendenti che trovano difficile venire e si sentono senza radici - ha sostenuto Daniela Segreto, capo di gabinetto dell’assessorato della Regione Sicilia al Turismo -. Ritengo che accogliere e promuovere questo tipo di turismo è qualcosa che l’Italia può fare bene anche grazie alla nostra accoglienza”. (nog – 28 set)

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