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Sanita', intergruppo diritti fondamentali persona: serve visione per futuro

Roma, 17 nov - Alla tutela della salute, più nello specifico alla "salute nella legge di bilancio tra carenza di personale sanitario ed emergenza liste d'attesa", è stato dedicato l'incontro promosso ieri a Palazzo Giustiniani dall'Intergruppo per i diritti fondamentali della persona, nato da poco più di un mese sotto la regia della senatrice M5S Mariolina Castellone, vicepresidente di Palazzo Madama. L'obiettivo dell'intergruppo, costituito da dieci sottogruppi, ognuno specializzato su tematiche differenti, è quello di "costruire una società più equa, giusta e inclusiva attraverso gli strumenti della democrazia partecipata. Tramite i parlamentari, l'intergruppo può proporre emendamenti ai decreti in discussione e alla legge di bilancio, avanzare proposte di legge, produrre documenti da indirizzare alle commissioni, organizzare momenti di confronto e di dibattito, anche tramite audizioni". Tra i relatori dell'incontro a Palazzo Giustiniani, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe e Pierino di Silverio, segretario del sindacato Anaao Assomed. "Abbiamo analizzato la situazione attuale e quanto il nostro servizio sanitario nazionale sia un 'malato' che va assolutamente curato, avendo ben chiara la nostra visione di futuro - spiega la senatrice Castellone al termine dell'incontro - Partendo da tre cose fondamentali: un finanziamento maggiore al Servizio sanuitario nazionale, la valorizzazione del personale saniario in questo momento in grande sofferenza, e poi dobbiamo agire per migliorare la vita dei cittadini, partendo dalle liste d'attesa per arrivare al diritto all'oblio oncologico, passando dal rendere concreti gli interventi per le malattie invisibilizzate". Secondo Cartabellotta "la priorità principale è la visione, perché fino a quando non decidiamo in quale direzione andare è molto difficile stabilire sia quante risorse servono alla sanità pubblica, sia quale tipologia di riforme mettere in campo". "In questo momento, ma è un 'momento' che però dura da circa 15 anni - sottolinea amaramente il presidente della Fondazione Gimbe - tutti i governi hanno affrontato spesso in maniera insufficiente i problemi contingenti, senza una visione di medio e lungo periodo. E' arrivata l'ora di prendere una decisione su quale sia il modello di Servizio sanitario nazionale che vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni, e di coseguenza definire al di là di ideologie partitiche che il Servizio sanitario nazionale rappresenta un bene talmente prezioso che non possiamo perdere. Come dico spesso: 'la sanità pubblica è come la salute, ti accorgi che esiste solo quando l'hai perduta" conclude Cartabellotta. (PO / Roc) ////

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