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CONTE: PER M5S IL CAMPO LARGO MAI ESISTITO

«Il campo largo non è mai esistito per il Movimento Cinque Stelle, perché il M5S ha chiesto fiducia ai cittadini e sempre lo farà solo sulla base di un programma elettorale e obiettivi ben precisi, non sul fatto di stare insieme ad altri che devono stare insieme ad altri». Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, nel suo intervento in videocollegamento al panel "Crisi, disagi e necessità di nuove forme di coesione sociale: una riflessione nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne" organizzato nell'ambito degli Stati generali della ripartenza in corso a Bologna. «Per noi è più importante quello che si va a realizzare. Si parte da lì, quindi da temi e programmi e si vede chi ci sta e chi non ci sta, se ci sono delle prospettive di convergenza o meno. Ecco perché noi parliamo di campo giusto e lo facciamo perché dobbiamo recuperare la fiducia dei cittadini e recuperiamo la fiducia dei cittadini», ha aggiunto Conte.

Sulle riforme che sta preparando il Governo il giudizio del Presidente del M5S è netto. «Quando si governa bisogna tener conto che l'interesse collettivo del bene comune deve portare a mantenere unito il Paese. Quello che mi sta preoccupando di più di questo Governo è la logica divisiva, di accontentare alcuni sotto blocchi sociali con cui evidentemente sono stati stipulati patti taciti all'insegna del consenso elettorale e produrre una divisione», ha spiegato ancora Conte, «Anche questa riforma costituzionale che loro vogliono affrontare a colpi di maggioranza […] è veramente una deriva pericolosissima, senza capo né coda per il Paese. Se non ci fosse possibilità, disponibilità di questa maggioranza a dialogare in Commissione e in Parlamento per cercare di convergere anche con le forze di opposizione su un disegno riformatore che abbia una sua razionalità, che vada realmente a migliorare alcune sacche di inefficienza dell'attuale assetto costituzionale, questa sarebbe una logica divisiva, devastante per il Paese». (red - 26 nov)

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