Papa Francesco ha inviato in Terra Santa il proprio elemosiniere, attraverso il cardinale Konrad Krajewski, “come segno concreto – si legge in un comunicato del Dicastero per il servizio alla carità - della sua partecipazione alle sofferenze di chi vive in prima persona le conseguenze della guerra”. “È desiderio infatti del Santo Padre - si legge - che questo viaggio sia accompagnato dalla preghiera per ottenere il dono della pace nei territori dove ancora risuona il rumore delle armi”. Una pace che sarà invocata in una grande preghiera che l’elemosiniere del papa farà insieme al patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, e a tutta la chiesa locale, “per celebrare la nascita di Gesù, principe della pace e unica speranza del mondo”. “Per il cardinale Krajewski – ricorda Vatican News - sarà ancora una volta un Natale lontano da Roma. Lo scorso anno, infatti, si era recato in un Ucraina per portare alla popolazione maglie termiche, donate da migliaia di persone anche con una sottoscrizione on-line, ma pure per consegnare generatori di corrente”. Intanto questa mattina, nel palazzo apostolico vaticano, Francesco ha ricevuto in udienza Mohammad Hossein Mokhtari, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle lettere credenziali. (Roc)
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