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direttore Paolo Pagliaro

Il paradosso
dell’occupazione

Il paradosso <br> dell’occupazione

di Paolo Pagliaro

L’utimo paradosso, certificato dall’Istat, è che in Italia l’economia ristagna ma l’occupazione aumenta. Novembre 2023 è stato un mese record con 520 mila lavoratori in più rispetto allo stesso mese del 2022. Secondo la ministra del Lavoro Marina Calderone si tratta di “un chiaro successo per le politiche del governoche hanno puntato sulla formazione, per rendere le persone più occupabili”.
A pochi giorni dall’annncio si fanno però strada valutazioni diverse. Oggi sul Sole Francesco Seghezzi - presidente della fondazione Adapt – osserva che probabilmente siamo di fronte alle prime conseguenze della crisi demografica, con la diminuzione di persone in età da lavoro e con le imprese che dunque tendono a trattenere i loro dipendenti, trasformando i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato Il costo della perdita di una persona – scrive Seghezzi - è percepito come molto maggiore rispetto al passato, e non solo per l’eventuale investimento formativo fatto, ma proprio per le difficoltà e le lunghe tempistiche alle quali si va incontro per sostituirla, soprattutto per quanto riguarda i profili più qualificati .
La crescita dell’occupazione riguarda anche le fasce d’età più elevate, soprattutto gli over 50. E qui incidono ancora gli effetti della riforma Fornero, che prolunga la permanenza nel mercato del lavoro di persone che anni fa sarebbero andate in pensione prima. Che dietro ai positivi dati Istat non ci siano nuove assunzioni ma mancate uscite dovute alla riforma delle pensioni è opinione anche della Cgil. “Più occupati, ma è merito della Fornero” titola oggi Colletiva, il quoridiano del sindacato, dove merito è però tra virgolette.

(© 9Colonne - citare la fonte)