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DIFESA, GEN. CAMPORINI:
GIUSTA IDEA RISERVISTI

“Finora abbiamo usato Forze armate di terra a bassa intensità, per operazioni di peace keeping dove non servono capacità ad alta potenza, uso di blindati, corazzati e artiglieria pesante. Questo è quello a cui eravamo abituati. Guardando all'esperienza ucraina, invece, abbiamo improvvisamente scoperto che i carrarmati e l'artiglieria sono ancora fondamentali”. E quello di avere dei riservisti “è un concetto sano, perseguito anche da Paesi pacifici come la Finlandia, dove c'è un servizio di leva al termine del quale si torna a casa e ogni tanto si viene richiamati in servizio per qualche settimana di addestramento nella propria unità. Oggi la Finlandia, con meno di 6 milioni di persone, è in grado di mobilitare 300mila combattenti nell'arco di poche settimane. I riservisti offrono quindi potenzialità significative”. Così il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore della Difesa, in una intervista a La Stampa nella quale esclude però il ritorno alla leva obbligatoria: “L'abbiamo sospesa, e fu un'ottima decisione perché non era più all'altezza dei tempi che si vivevano all'inizio del secolo. Riattivarla però non mi sembra possibile. Presenterebbe enormi difficoltà, perché in pochi la accetterebbero e per l'enorme complessità dal punto di vista pratico e finanziario. Abbiamo però molti giovani che hanno fatto il servizio militare volontario e poi non hanno proseguito la carriera nelle Forze Armate”. Sull’Ucraina poi sottolinea: “Le capacità militari russe sono state molto logorate dalla guerra in Ucraina, non credo abbia le capacità militari per allargare il conflitto ai Paesi baltici o alla Polonia”. Intanto parte l'operazione militare nel Mar Rosso contro gli Houthi: “Gli assetti militari che parteciperanno all'operazione europea saranno essenzialmente di scorta. Sono chiamati ad abbattere eventuali ordigni lanciati dalla costa yemenita verso le navi mercantili europee”, “è una situazione simile a quella che si presentò con i pirati somali. Lì, al largo della Somalia, abbiamo ancora una missione navale dell'Ue e una della Nato che servono a proteggere i mercantili e le altre navi di passaggio”. (30 gen - red)

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