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HOUTHI, TAJANI: NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE

Essere presenti e combattere per la pace. Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani descrive la posizione italiana di fronte alle diverse crisi che stanno coinvolgendo lo scenario geopolitico mondiale, nel corso del panel “The role of Italian Growth Diplomacy in the Mediterranean”, nel contesto della IX edizione dei “Rome MED Dialogues – Extraordinary Expert Meeting”, in corso a Roma. Se già una pace giusta deve essere trovata nei confronti dell’Ucraina aggredita dalla Russia, è altrettanto vero che l’Italia si sta impegnando per “un cessate il fuoco nel Medio Oriente”, così come si lavora “per la pace per ottenere anche la liberazione degli ostaggi israeliani. Per quanto riguarda le imprese, anche gli israeliani parlano di ricostruzione di Gaza e questo è per noi possibilità di presenza in un’area in cui siamo ben visti sia dagli israeliani sia dai palestinesi”. E’ stato anche già affrontato il discorso su un eventuale ricostruzione di Gaza, devastata dal conflitto tra Israele e Hamas. “Anche gli israeliani parlano di ricostruzione di Gaza e questo è per noi possibilità di presenza in un’area in cui siamo ben visti sia dagli israeliani sia dai palestinesi”, ha chiosato il titolare della Farnesina, sottolineando come l’Italia si sia da sempre schierata sia per “la liberazione degli ostaggi israeliani”, sia per “sostenere la popolazione palestinese a Gaza che non ha a che fare con Hamas”. A questo proposito, Tajani si è recato stamani a La Spezia, per accogliere i palestinesi giunti in Italia con la nave Vulcano per prestare cure ai bambini feriti di Gaza. Un’Italia che non si ferma nemmeno di fronte alle minacce, come evidenziato da Tajani parlando degli “avvertimenti” che il nostro Paese avrebbe ricevuto dagli Houthi, gruppo armato yemenita, in occasione della partecipazione italiana ad una missione congiunta aerea e navale con Francia e Germania. “Non ci facciamo intimorire dalle minacce, difendiamo il traffico mercantile, non attacchiamo nessuno e non vogliamo essere attaccati da nessuno - ha detto il ministro degli Esteri -. Se ci saranno attacchi risponderemo per difendere le navi mercantili italiane”. Un accenno anche al Piano Mattei per l’Africa, altra punta di diamante della politica estera italiana, per cui, spiega il capo della Diplomazia italiana, “lavoriamo per esportare il nostro saper fare nel continente africano, anche dal punto di vista agroalimentare, oltre all’impegno per la stabilità di questo Paese”. (nog – 5 feb)

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