Mentre nella Striscia di Gaza si continua a morire (poco fa l’ultimo bilancio del ministero della Sanità di Gaza ha diramato la cifra di 27.585 vittime dal 7 ottobre) gli occhi della diplomazia internazionale sono puntati sul Cairo dove questa mattina è giunto il segretario di Stato americano Antony Blinken nell’ambito del suo quinto viaggio nella regione dal deflagrare della crisi. Blinken incontrerà il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, il cui paese, insieme al Qatar, rappresenta una delle “colonne” della mediazione tra le parti in lotta per giungere tanto a un cessate il fuoco che al rilascio dei prigionieri nelle mani di Hamas. Il tour di Blinken nella regione è cominciato ieri in Arabia Saudita dove ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman col quale ha parlato, come ha reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, del “coordinamento regionale per porre fine in modo duraturo alla crisi a Gaza”.
Nel frattempo però la tensione resta estremamente alta anche nel Mar Rosso. Gli Houthi dello Yemen hanno affermato di aver lanciato alcuni missili terra-mare contro due navi battenti bandiera americana e britannica, la Star Nasia e la Morning Tide. Da parte sua, l'esercito americano ha invece reso noto alle prime ore di oggi da aver attuato una nuova serie di attacchi nelle aree dello Yemen controllate dall’organizzazione filoiraniana, colpendo quelli che descrive come “veicoli esplosivi di superficie senza equipaggio o USV”, che sarebbero stati caricati con esplosivi divenendo veri e propri missili teleguidati. In una nota, il comando centrale statunitense (Centcom) ha pubblicato su X un post in cui viene specificato che “le forze statunitensi hanno identificato gli USV esplosivi nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi della marina americana e le navi mercantili nella regione. Queste azioni proteggeranno la libertà di navigazione e renderanno le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili”. (6 FEB - DEG)
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