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8 marzo, Rayhane Tabrizi: da iraniana so come terroristi usano corpi donne, come Hamas

Roma, 7 mar - "Essendo una donna iraniana, conosco il sistema del regime degli Ayatollah che utilizza il corpo delle donne per opprimere ancora di più il popolo, le  voci che chiedono giustizia e democrazia: l'orrore che il 7 ottobre ha fatto Hamas, noi da anni stiamo cercando di farlo capire a tutto il mondo. I Pasdaran riforniscono di armi e soldi altri gruppi terroristici come Hamas ed Hezbollah: speriamo che l'Europa un giorno si svegli e prenda una posizione chiara, bloccando questi terroristi che utilizzano il corpo femminile come campo di battaglia". Rayhane Tabrizi,  presidente dell'associazione Manaà, tra le dissidenti iraniane più attive nel nostro paese, è una delle voci che ha animato la maratona oratoria a cui hanno aderito decine di donne del mondo della cultura, della politica, delle istituzioni, del femminismo,  “a cinque mesi dal femminicidio di massa e dagli stupri commessi dai terroristi di Hamas su centinaia di donne in Israele". Tante le voci presenti ieri sera in piazza Santi Apostoli a Roma alla manifestazione promossa dall'associazione Setteottobre, tra cui le parlamentari Maria Elena Boschi, Maria Stella Gelmini, Simonetta Matone, Cinzia Bonfrisco. Tra i bersagli polemici la piattaforma delle manifestazioni odierne di "Non una di meno", che prevede la soliditarietà al popolo palestinese.  "Negare ciò che è accaduto alle donne israeliane il 7 marzo è antisemitismo" afferma Noemi Di Segni, presidente delle Comunità ebraiche italiane, mentre il ministro per le  per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, lancia una proposta dal palco:  "L'8 marzo è una festa delle donne ma nacque da una data luttuosa. Il 7 ottobre è una data luttuosa, diventi il giorno contro il femminicidio di massa". (PO / Roc) ////   

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