Roma, 10 apr - “Il governo rafforza il suo impegno per alimentare attività sociali educative nei territori più emarginati, con alto tasso di povertà educativa e di criminalità. Oggi presentiamo con il Comitato di indirizzo strategico per la gestione del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile un piano operativo che stanzia 50 milioni di euro per poter attivare delle azioni in undici regioni in particolare che hanno questi alti tassi di criticità e di devianza”. Così il viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci, in occasione della presentazione a Palazzo Chigi dell'iniziativa promossa dal Comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, insediato alla Presidenza del Consiglio, un cronoprogramma operativo di azioni coordinate in 15 aree socioeducative strategiche, realizzate grazie alla virtuosa alleanza pubblico, privato e privato-sociale, a sostegno dei bambini, dei giovani e delle famiglie. Un'azione che, ricorda Bellucci, “non è l’unica, perché ne abbiamo già proposte delle altre: proprio due settimane fa abbiamo lanciato il bando “destinazione comunità adolescenti”, uno stanziamento del ministero del Lavoro e delle politiche sociali di 250 milioni per aprire dei luoghi, dei contesti nei quali offrire opportunità di crescita, per fare musica, per fare teatro, per poter giocare, ma anche per fare sport come strumenti attraverso i quali sostenere una vita sana e la miglior educazione”. Secondo il viceministro “purtroppo laddove c'è devianza e illegalità c'è una mancanza dello Stato e lo Stato fa dei passi indietro. Questo governo vuole essere presente, vuole fare passi avanti e per quello organizzeremo tutte le opportunità utili a far sì che lo Stato sia presente in quelle che erano le zone franche e invece diventino oggi delle aree sociali, educative, strategiche dove si organizza la speranza”. Una speranza “non soltanto in un futuro migliore, ma in un presente migliore, perché a partire da azioni concrete nel presente che noi aiutiamo i più piccoli, che sono sempre più fragili, e anche le famiglie a poter vivere nella legalità, nella sicurezza, in relazioni amorevoli. Questo si fa organizzando le migliori risorse, i migliori protagonisti”. Per esempio, continua, “oggi l'abbiamo fatto con Acri, l’associazione delle casse delle fondazioni di risparmio che stanziano dei fondi attraverso il credito d'imposta che lo Stato e il governo gli riconosce nelle leggi di bilancio, l'abbiamo fatto con il Forum del terzo settore, perché le realtà della solidarietà sociale italiana sono bellissime e rappresentano un presidio di sicurezza e di protezione fondamentale che ci rende unici a livello europeo e anche mondiale, l'abbiamo fatto con rappresentanti delle parrocchie, perché spesso proprio laddove lo Stato non c'è stato, c'erano invece le parrocchie con don come Don Claudio Burgio, Don Antonio Coluccia e Padre Maurizio Patriciello che oggi sono stati qui con noi perché hanno partecipato a questo percorso di condivisione di ciò che c'era da fare. Lo Stato c'è, è presente, ma siamo consapevoli che lo Stato non basta da solo e non basta a sé stesso. Il compito dello Stato è quello di organizzare la speranza stringendo l'alleanza on istituzioni pubbliche, ma anche privato, privato sociale e mondo anche delle parrocchie”.
(PO / Sis)
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