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Turismo delle radici, Italea in Perù: un ponte tra passato e presente

Turismo delle radici, Italea in Perù: un ponte tra passato e presente

Il 14 maggio l'Istituto Italiano di Cultura di Lima è stato il palcoscenico della presentazione del progetto Turismo delle Radici. Quest'iniziativa si propone di coinvolgere gli italo-discendenti, invitandoli a fare ritorno in Italia per esplorare le terre dei loro antenati. Grazie a questo programma, i partecipanti avranno accesso a una serie di vantaggi, tra cui l'Italea Card e altri benefici accessibili tramite il portale italea.com. L'evento ha assunto un significato ancora più emblematico grazie alla coincidenza con l'arrivo, la domenica scorsa, della nave scuola della Marina Militare italiana, l'Amerigo Vespucci, al porto del Callao, a Lima. Questa convergenza ha aggiunto un'atmosfera di celebrazione e connessione tra l'Italia e il Perù, evidenziando ulteriormente l'importanza del legame storico e culturale tra i due paesi. All’incontro erano presenti l'Ambasciatore d'Italia in Perù, Massimiliano Mazzanti, insieme al responsabile del progetto Turismo delle Radici della Farnesina, Giovanni Maria De Vita; Mario Paffi, coordinatore regionale della Sardegna; l'Ammiraglio Antonio Natale, capo della delegazione della Marina Militare Italiana, e il Comandante della Nave Vespucci, Giuseppe Lai, oltre a tutto l'equipaggio e diverse personalità di spicco della comunità italiana in Perù. L'Ambasciatore d'Italia in Perù, Massimiliano Mazzanti, ha evidenziato il significato storico e culturale di questa iniziativa sottolineando il contesto storico nel quale si colloca l'evento, richiamando i 150 anni dallo stabilimento delle prime relazioni diplomatiche tra Italia e Perù, nonché il bicentenario della nascita di Antonio Raimondi, figura di spicco che ha contribuito significativamente alla conoscenza geografica del Paese sudamericano. Inoltre, ha evidenziato l'importanza simbolica della visita, dopo 93 anni, della nave scuola "Amerigo Vespucci" in Perù, sottolineando il legame profondo tra Italia e Perù nel campo della cultura marittima. "Questo progetto è una delle iniziative di maggior rilevanza promosse dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Direzione per gli Italiani all'Estero", ha dichiarato Mazzanti, sottolineando l’importanza di questa iniziativa. "Il Turismo delle Radici è molto più di un semplice viaggio. È un'opportunità unica per coloro che si identificano con le proprie radici italiane di riconnettersi con la loro storia e la loro cultura."

LE RELAZIONI TRA ITALIA E PERU' - Il tema del legame tra Italia e Perù è stato al centro del discorso di Mazzanti. "Il 2024 è un anno significativo per entrambi i paesi, segnato da importanti ricorrenze storiche", ha continuato. "Celebrare i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Perù è un momento di riflessione e di riaffermazione dei legami che ci uniscono." Inoltre, l’Ambasciatore ha annunciato che il prossimo ottobre si terranno le prime consultazioni politiche bilaterali tra Italia e Perù dopo 5 anni, segnando un momento cruciale per lo sviluppo delle relazioni strategiche tra i due paesi. Durante l'evento, il progetto Turismo delle Radici ha suscitato un notevole interesse tra la comunità italiana in Perù. Mazzanti ha sottolineato: "Questa iniziativa rappresenta un tangibile impegno dell'Italia nel preservare i legami con la sua diaspora globale."

I TURISTI DELLE RADICI - "Si tratta di un tipo di viaggio particolare", ha spiegato De Vita. "I turisti delle radici non si limitano a visitare le classiche mete turistiche italiane, ma cercano di immergersi completamente nelle esperienze e di rivivere il mondo dei loro antenati." Il progetto porta il nome evocativo di Italea, una parola che si collega non solo all'Italia stessa, ma anche al concetto di crescita e sviluppo delle comunità italiane nel mondo. "Ogni comunità si è sviluppata in modo diverso nei paesi in cui ha vissuto, ma ha sempre mantenuto le radici nell'italianità, con la sua cultura, tradizioni e stile di vita", ha affermato De Vita. La comunità italiana in Perù, come molte altre sparse per il mondo, rappresenta un importante patrimonio per l'Italia. "Loro si sono veramente affermati in tutti i settori della società: dalla politica alla cultura, dall'economia e oltre", ha evidenziato De Vita. "È nostro dovere valorizzarli e portare la loro esperienza all'attenzione degli italiani in Italia." Il 2024 è stato proclamato come l'anno delle radici, un momento per dare ancora più rilevanza al tema e coinvolgere l'intero sistema paese, le regioni e soprattutto i comuni, che rappresentano le destinazioni finali di questi viaggiatori. Per dimostrare l'attenzione verso gli italiani all'estero, è stato annunciato il programma Italea Card, che offre sconti e vantaggi su tutto il territorio italiano. "Stiamo lavorando per garantire un'accoglienza eccezionale e per rendere l'esperienza dei partecipanti unica e indimenticabile", ha dichiarato De Vita. "Il nostro obiettivo è far sentire gli italo-discendenti accolti come italiani al 100%. Ed è per questo che il nostro motto è: bentornati a casa." Inoltre, sono stati creati vari servizi per gli utenti del Turismo delle Radici e sviluppati alcuni strumenti per facilitare il viaggio prima di arrivare in Italia. La piattaforma Italea.com consente di organizzare il viaggio, ricostruire la genealogia della persona e vivere le tradizioni italiane autentiche. “Siamo lieti di aver coinvolto la Sardegna qui a Lima per la promozione del turismo delle radici. Questo non soltanto perché in Perù vive una delle maggiori comunità di discendenti di italiani di origine sarda nel mondo, ma anche perché provengono proprio dalla Sardegna alcuni importanti elementi che si sono poi radicati nella cultura italiana quali ad esempio la musica corale di cui è espressione il canto a Tenore, l’esperienza architettonica con il tempio di Accadi e i Nuraghi e la grande statuaria con i Giganti di Mont’e Prama”, ha concluso De Vita.

LE TRADIZIONI ITALIANE - Il Primo Segretario dell'Ambasciata d'Italia in Perù, Paolo Tonini, ha sottolineato l'importanza del progetto e la scelta della location. "Mi sembra che sia un progetto di estrema importanza e la location non poteva che essere la migliore", ha dichiarato. Ha evidenziato che l'Istituto Italiano di Cultura si trova in un compound storico del Perù, dichiarato patrimonio culturale della nazione peruviana e progettato nel 1930 dall'associazione Domus Italica. "Prima di diventare istituto, l'edificio era già una casa per gli italiani del Perù, dove studiavano non solo la lingua italiana, ma insegnavano a parlare italiano", ha sottolineato. Tonini ha poi parlato dell'importanza della comunità italiana in Perù, definendola una delle più antiche, radicate e solide all'estero. Ha ricordato che il primo italiano ad arrivare in Perù fu Pietro di Candia, un nobile veneziano che accompagnò Pizarro e divenne il primo sindaco di Cusco. Ha inoltre citato Giuseppe Garibaldi come un altro importante italiano nel panorama peruviano, ricordando come ottenne la cittadinanza peruviana per poter navigare e commerciare fra il Perù e l'Asia. "Grazie all'ospitalità di questo paese, Garibaldi riuscì a ritornare in Italia e completare il sogno della riunificazione nazionale", ha concluso. Al termine della presentazione, i partecipanti hanno avuto il privilegio di apprezzare le straordinarie performance del gruppo di musica sarda "Populu Sardu". I presenti sono stati catturati dall'arte vocale impeccabile di Antonio Putzu, dalla maestria di Giuseppe Massaiu nella mezza voce, dall'incanto della voce profonda di Angelo Mulas e dal potente basso di Riccardo Fadda. La loro esibizione ha aggiunto un tocco di autenticità e fascino alla serata, trasportando gli spettatori in un viaggio attraverso le sonorità tradizionali della Sardegna. Dopo l'esibizione del gruppo musicale, i partecipanti all'evento hanno avuto il piacere di gustare una cena preparata dal rinomato chef Mauro Ladu. Conosciuto in Italia come uno dei vincitori di "I Quattro Ristoranti" di Alessandro Borghese. Mauro è una figura di spicco nel mondo culinario italiano. La sua presenza alla cena non solo ha aggiunto un tocco di eccellenza gastronomica, ma ha anche rappresentato un'opportunità per esplorare la ricchezza della cucina sarda e celebrare l'italianità attraverso i sapori autentici e tradizionali.

DE VITA (MAECI): ITALIANI IN PERÙ GRANDE COMUNITÀ, AL LAVORO PER ACCOGLIENZA

“Gli italiani in Perù sono una grande comunità, come grandi sono le comunità degli italiani nel mondo. Sono persone che hanno raggiunto i vertici di questa società, che con il lavoro e il sacrificio si sono davvero affermati in tutti i campi, dalla politica, alla cultura e all’economia. Sono per noi un grande patrimonio, che vorremmo valorizzare e portare all’attenzione degli italiani in Italia”. Lo ha detto a 9colonne Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto Turismo delle radici del Ministero degli Esteri, a margine della conferenza “Italea.com – Un portale per accogliere in Italia i turisti delle radici”, tenutasi ieri presso l’Istituto di cultura italiana di Lima. “Questo – ha aggiunto De Vita - è uno degli obiettivi del turismo delle radici: riconnettere gli 80 milioni di italiani nel mondo (in Perù sono circa un milione), con i Paesi di origine dei propri antenati, perché possano scoprire tradizioni, la cultura, apprezzare lo stile di vita di cui hanno sempre avuto memoria attraverso i racconti delle generazioni che li hanno preceduti. Crediamo che questa sia una grande opportunità e siamo molto impegnati per comunicare le iniziative che stiamo facendo in Italia anche nel 2024, Anno delle radici, per dare attenzione agli italiani all’estero coinvolgendo tutto il sistema paese: le regioni e soprattutto i comuni che sono poi le destinazioni finali di questi viaggiatori. Per manifestare la nostra attenzione verso gli italiani all’estero – ha proseguito De Vita - abbiamo lanciato Italea Card, che comprende sconti e benefici offerti su tutto il territorio nazionale, anche da grandi attori nazionali: Ferrovie dello Stato, stiamo concludendo un accordo con Ita e Poste italiane. Sarà l’occasione per far conoscere i prodotti locali e facilitare il loro trasporto nei paesi di origine”. “Vogliamo riconnetterci con voi – ha detto De Vita rivolgendosi agli italiani in Perù - Sappiamo che siete un grande patrimonio del nostro paese. Stiamo lavorando per garantirvi un’accoglienza eccezionale e fare sì che la vostra esperienza possa essere quella esperienza unica che tanto desiderate. E soprattutto stiamo lavorando perché possiate essere accolti come italiani al 100%. Per questo il nostro motto è ‘Bentornati a casa’”.

L'AMBASCIATORE MAZZANTI: PROGETTO ITALEA OPPORTUNITA’ UNICA
Il progetto Turismo delle radici “capita nel momento migliore di celebrazione delle relazioni bilaterali” tra Italia e Perù. Lo ha detto a 9colonne l’ambasciatore italiano a Lima Massimiliano Mazzanti, a margine della conferenza “Italea.com – Un portale per accogliere in Italia i turisti delle radici”, tenutosi ieri presso l’Istituto di cultura italiana di Lima. Quest’anno ricorrono “i centocinquant’anni dal primo stabilimento di relazioni diplomatiche, 200 anni dalla ricorrenza della nascita di Antonio Raimondi, colui che ha, per primo, disegnato una mappa geografica completa di questo paese. La venuta per la prima volta in 93 anni della sua sorti, dell’Amerigo Vespucci, della nostra meravigliosa nave scuola – e lo dico con la coscienza di giovane ex ufficiale di Marina – è l’occasione per marcare ancora una volta questo importantissimo progetto, nato di recente alla Farnesina, tramite la Direzione generale Italiani all’estero, che proietta l’identità italiana al di là dei confini nazionali, nel recupero delle radici di coloro che si sono allontanati per un motivo o per un altro dal nostro paese e si sono stabiliti all’estero e di coloro che invece vantano un’origine italiana. Ci sono tantissimi paesi, Perù compreso, dove l’origine italiana è assai diffusa. 50mila italiani in questo paese registrati e 1 milione quelli di origine italiana”. Il gemellaggio tra Lima e Genova “è la fotografia di una comunità, quella genovese e ligure in generale, che rappresenta l’80% degli italiani presenti. L’importanza è sicuramente storica, perché riflette un’emigrazione marcatamente ligure e genovese in particolare, anche se stasera celebriamo la Sardegna e i sardi, che rappresentano circa il 5% degli italiani qui in Perù. L’accordo di gemellaggio è un contenitore, che deve diventare un piano di azione, che stiamo cercando di stabilire anche attraverso la lega di amicizia tra Perù e Italia, sia a livello di congresso, che a livello economico e politico per identificare tutti i migliori contenuti di un gemellaggio che può diventare uno strumento di sviluppo ulteriore dei rapporti bilaterali. Il prossimo ottobre terremo anche il meccanismo di consultazione politica bilaterale, per la prima volta dopo la pausa forzata imposta dal Covid. Il turismo delle radici e Italea – ha concluso -offrono un’opportunità unica, quella di rintracciare le proprie origini, rinverdire i ricordi per quelli che sono di più recente emigrazione e stabilire quel filo rosso indissolubile che lega sempre gli emigrati e i discendenti di italiani all’Italia”.

TONINI (AMBASCIATA A LIMA): PROGETTO DI ESTREMA IMPORTANZA
Il progetto Italea “è di estrema importanza e la location non poteva essere migliore”. Così a 9colonne Poalo Tonini, Primo segretario presso l’Ambasciata italiana a Lima, a margine della conferenza “Italea.com – Un portale per accogliere in Italia i turisti delle radici”, tenutosi ieri presso l’Istituto di cultura italiana di Lima. “L’istituto italiano di cultura si trova in un compound storico del Perù, dichiarato patrimonio culturale della Nazione peruviana e progettato e realizzato nel 1930 dall’associazione Domus italica, all’epoca la principale associazione dei connazionali emigrati dall’Italia. Questa era quindi già la casa degli italiani del Perù, dove studiavano la lingua italiana e soprattutto studiavano in italiano. Un’esperienza che oggi continua nel segno storico di Antonio Raimondi, con una scuola che viene ospitata nel compound in cui si trova questo istituto, la Scuola Dante Alighieri, un’eccellenza, e dalla scuola Antonio Raimondi della Molina, compound di primissimo livello”. La comunità italiana in Perù, ha aggiunto Tonini, “è qualcosa di cui tutti gli italiani a casa devono andare fieri perché è una delle più antiche, radicate e solide oltremare. Il primo italiano in Perù – ha raccontato - fu Piero del Candia, che veniva da Creta e fu il primo sindaco di Cuzco. Un altro doppio cittadino italiano e peruviano fu Garibaldi, che ottenne la cittadinanza peruviana dopo essere scappato dall’Italia dopo l’esperienza della Repubblica Romana, per poter navigare e commerciare tra Perù e Asia. Grazie all’ospitalità che gli diede questo paese riuscì a tornare in Italia”.

(Amg - 15 mag)

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