In corso gli arresti, su ordine del Gip del Tribunale di Milano e su richiesta della sezione distrettuale antiterrorismo della Procura, nei confronti di 19 cittadini turchi dimoranti in Italia, ma anche in Svizzera e Germania e Turchia, indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, banda armata diretta a costituire un’associazione con finalità terroristiche ed a commettere attentati terroristici, quindi detenzione e porto illegale di armi “micidiali” e di esplosivi, traffico internazionale di stupefacenti, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tra di essi anche Baris Boyun, 40 anni, uomo della mafia turca più ricercato in Turchia, arrestato in un blitz a Bagnaia, una frazione di Viterbo, da una task force congiunta di forze dell'ordine italiane e Interpol (nella foto il momento dell’arresto). Le operazioni svolte dalla Polizia di Stato – delegata all’operazione insieme alla Guardia di Finanza - sono state svolte grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nei confronti del gruppo criminale nonché a complessi servizi di osservazione e pedinamento svolti sul territorio nazionale con uno scambio informativo tramite Interpol, tra la Polizia di Stato e la polizia turca del Kom. L'operazione, tuttora in corso, sta coinvolgendo centinaia di poliziotti tra la Svizzera e l’Italia tra cui personale della Squadra Mobile di Como, del Servizio Centrale Operativo di Roma, della Sezione Investigativa S.C.O. di Milano e di Brescia, delle Squadre Mobili di Catania, Crotone, Verona, Viterbo, delle Unità Operative di Primo Intervento (U.O.P.I.), del Reparto Prevenzione Crimine “Lazio” e “Lombardia”, della la Guardia di Finanza di Milano e Roma, delle unità cinofile di Roma, il primo reparto Volo di Roma e della Polizia Scientifica delle città interessate. (20 mag - red)
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