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direttore Paolo Pagliaro

COMPETENZE PER COMBATTERE LO SPOPOLAMENTO DEI PICCOLI COMUNI

 

L’imperativo, quando si parla di piccoli comuni è "cooperare". Questo quanto emerso al panel del Festival dell’Economia “Piccoli comuni che devono crescere, politiche per lo sviluppo dei territori”, a cui hanno partecipato Aldo Bonomi, fondatore e coordinatore di ricerca del Consorzio Aaster, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, Alessandra Proto, responsabile centro Ocse di Trento e Federico Samaden, presidente della Fondazione Franco Demarchi. Una collaborazione, quella tra territori e comuni e istituzioni, che deve realizzarsi non solo nelle aree più sviluppate, ma anche in quelle marginali e che pone particolare attenzione al potenziamento dell'offerta educativa. Il Trentino-Alto Adige, con le sue comunità di valle, è un esempio di come la cooperazione possa riportare al centro i cittadini, ridando loro speranza e prospettive di sviluppo.

Aldo Bonomi, fondatore e coordinatore di ricerca del Consorzio Aaster (Associazione Agenti di Sviluppo del Territorio), ci invita a riflettere su una realtà spesso trascurata: quella dei piccoli comuni italiani che emergono all'attenzione pubblica solo in occasione di catastrofi naturali. È essenziale considerare le difficoltà quotidiane che affrontano gli abitanti di queste aree e trovare una via per trasformare queste comunità in protagoniste dello sviluppo, anziché semplici soggetti passivi. Questi luoghi, spesso considerati ai margini, rappresentano in realtà l'ossatura del nostro Paese, dividendo l'Europa gotica e barocca.

 

Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, pone l'attenzione sulle urgenti necessità infrastrutturali, sia tecnologiche che sociali, dei piccoli comuni. Le infrastrutture tecnologiche sono particolarmente urgenti, più ancora di quelle stradali. Lo sviluppo dello smart working può incentivare il ripopolamento delle piccole città, mentre le infrastrutture sociali, come scuole e servizi, sono cruciali per affrontare l'invecchiamento della popolazione.

 

A Trento, l'ufficio OCSE, rappresentato da Alessandra Proto, Responsabile del Centro OCSE di Trento per lo sviluppo locale, monitora lo sviluppo territoriale, evidenziando una polarizzazione geografica tra piccoli comuni che si spopolano e grandi città che crescono. È necessario migliorare la qualità dei servizi e implementare politiche di coesione che aiutino i territori a crescere in competenze e capacità.

 

Federico Samaden, presidente della Fondazione Franco Demarchi, vede nel potere "educante" delle comunità un valore che le rende competitive rispetto alle metropoli e sottolinea come le relazioni e l'appartenenza siano “antidoti alla solitudine moderna”, trasformando le piccole realtà in territori competitivi rispetto alle metropoli.

L'Italia, con i suoi piccoli comuni, hanno concluso i relatori, ha un ruolo cruciale nello sviluppo nazionale. Solo attraverso la cooperazione, l'innovazione tecnologica e la valorizzazione delle comunità possiamo assicurare un futuro prospero e sostenibile per queste aree fondamentali del nostro (red)

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