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INFERNO DI TENDE A RAFAH
ALMENO 40 BRUCIATI VIVI

INFERNO DI TENDE A RAFAH  <br> ALMENO 40 BRUCIATI VIVI

Sono almeno 40 le vittime tra cui uomini, donne e bambini, morti carbonizzati durante l'attacco delle forze israeliane sulla tendopoli di Tal as-Sultan a Rafah, nella Striscia di Gaza, nella serata L'IDF (Israel Defense Forces) ha confermato la responsabilità dell'attacco, dichiarato che l'operazione era mirata a colpire due alti esponenti di Hamas: tra le vittime inatti ci sarebbero Yassin Rabia, comandante della leadership di Hamas in Cisgiordania, e Khaled Nagar, un altro esponente della stessa fazione. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che molte persone all’interno delle tende sono state "bruciate vive". Medici Senza Frontiere (MSF) ha confermato la gravità della situazione, riportando di aver ricevuto "centottanta feriti e 28 morti" nel loro centro per stabilizzazione di pazienti con traumi. L’Autorità Nazionale Palestinese ha condannato l’attacco definendolo "un massacro che supera ogni limite". Nabil Abu Rudeineh, portavoce presidenziale dell’ANP, ha sottolineato la necessità urgente di un intervento internazionale per fermare quelli che ha descritto come "crimini contro il popolo palestinese". Rudeineh ha inoltre sollecitato l’amministrazione statunitense a intervenire per fermare quella che ha definito "follia e genocidio". Nel pomeriggio di domenica, Hamas ha ripreso a lanciare razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele dopo un periodo di relativa calma, con almeno quindici missili diretti verso diverse città israeliane, inclusa Tel Aviv, prima di essere in gran parte intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.

Non ha prodotto grandi risultati, finora, la sentenza di venerdì scorso della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che aveva imposto lo stop immediato delle operazioni a Rafah: anche prima dell'attacco alla tendopoli, nelle 48 ore successive al pronunciamento della sentenza, infatti, Israele ha intensificato gli attacchi, uccidendo almeno altri 160 palestinesi, e ora la cifra di morti nella Striscia dal 7 ottobre sfiora i 36mila. Nel pomeriggio di domenica, intanto, Hamas aveva ripreso a lanciare razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele dopo diversi mesi di relativa calma, con almeno una quindicina di missili che hanno sorvolato i cieli di diverse città israeliane, inclusa Tel Aviv, prima di essere intercettati in gran parte dal sistema di difesa Iron Dome. Questa mattina il ministro della Difesa Guido Crosetto, a SkyTg24, ha commentato: "Ho l'impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Tutti gli Stati sono concordi che su Rafah Israele doveva fermarsi. Non siamo stati ascoltati e ora guardiamo con disperazione la situazione". Anche la Procura militare israeliana ha aperto un'indagine su quanto avvenuto ieri, un attacco definito “molto grave.

(Sis)

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