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direttore Paolo Pagliaro

MACRON: CONTRASTARE
LA FEBBRE ESTREMISTA

MACRON: CONTRASTARE <BR> LA FEBBRE ESTREMISTA

“Il blocco centrale, progressista, democratico e repubblicano è unito e chiaro nel suo rapporto con la Repubblica, all'Europa e alle sue priorità”. Da qui l’appello a “socialdemocratici, radicali, ecologisti, democristiani, gollisti e, più in generale, a tutti i compatrioti e leader politici che non si identificano con la febbre estremista”. Così il presidente francese Emmanuel Macron che questa mattina ha aperto con una conferenza stampa la sua campagna elettorale in vista delle elezioni anticipate del 30 giugno e 7 luglio. “Spero che quando arriverà il momento, prima o poi, si riuniranno donne e uomini di buona volontà che insieme avranno saputo dire no agli estremi e sapranno costruire un progetto comune sincero e utile per il Paese” ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo, rilanciando la necessità di un “nuovo progetto”, ovvero una “federazione di progetti per governare”, per varare la quale ha invitato i partiti della sua maggioranza di avviare un confronto con altri gruppi politici. Buona parte del discorso di Macron è stato dedicato alle accuse alle “ali” dell’arco parlamentare. Il presidente ha puntato l’indice sia contro l’estrema destra, che, a suo dire, affronta il problema dell’immigrazione “non rispettando più il principio di asilo”, promettendo “più fermezza, ma nel quadro della Repubblica e dei suoi valori”, sia contro l'estrema sinistra, che propone, su questo tema, “una risposta nel segno del comunitarismo e del lassismo”.

Macron ha quindi sottolineato l’importanza della difesa della laicità, un valore “che a volte – ha detto – sembra non venga ben applicato”. È dunque necessario “aprire un grande dibattito sulla laicità e adottare misure chiare sui temi che necessitano di essere risolti e decisi”. Sui temi economici, Macron ha ricordato che sono stati creati “negli ultimi sette anni più di 2 milioni di posti di lavoro”, ed è stata inoltre avviata “la reindustrializzazione del paese, difesa la sua indipendenza, rafforzato la sua sovranità agricola e industriale”. Di più: sono in via di stesura, ha aggiunto il presidente, una serie di leggi “sul tema dell'industria e dell'agricoltura verdi che riprenderanno il loro iter non appena i francesi, spero, avranno riposto la loro fiducia in questa maggioranza”. Sul tema della transizione energetica, il presidente della Repubblica ha ribadito la sua ambizione di “costruire otto nuovi reattori nucleari, essenziali per questa transizione”.

Venendo alla politica estera, Macron ha sottolineato che la maggioranza vuole che la Francia sia “una potenza di pace e di equilibrio”, per quanto riguarda l'Ucraina così come in Medio Oriente. La Francia, allo stesso tempo, deve essere “una potenza militare indipendente”, ma “i due blocchi estremi non perseguono questo progetto”. Questo perché, afferma Macron, la sinistra ha “una visione balcanizzata della nostra politica, della nostra diplomazia”, tanto che esiste “l'opposizione di alcune forze al deterrente nucleare francese e l'opposizione alla Nato”. Ma anche da parte dell'estrema destra “sono state definite posizioni chiare: l'uscita dalla Nato” e la “messa in discussione della nostra indipendenza dalla Russia”. (12 GIU - DEG)

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