“IO?”, IL DILEMMA DI CHI HA PERDUTO SE’ STESSO
Attraverso questo romanzo, dal titolo “Io?” (Adelphi, traduzione di Margherita Belardetti, con una Nota di Manfred Posani Löwenstein), Peter Flamm ci conduce nel 1918 raccontandoci la storia di un uomo che ritorna a casa dopo la guerra, ma che si trova ad interpretare il ruolo di una vita che non sente più sua. Il suo corpo è lì, è vivo, e tutti pensano di sapere chi è quest’uomo e con chi parlano, il cane, invece, ha provato a morderlo poiché solo lui ha capito che quella persona non è il suo padrone. Vive in dei ricordi che non hanno radici, riconosce chi lo circonda perché sono “cose che sa”, sa che deve chiamare “mamma” quella donna anziana e che quella giovane con la chioma tizianesca si chiama Grete ed è sua moglie. Sa anche che nella culla davanti a lui c’è suo figlio, o meglio, un bambino che dovrebbe essere suo. Il protagonista impara la sua parte e si impegna a recitarla ma, ad un certo punto, torna un sentimento che potrebbe appartenergli: l’amore per Grete. Un amore che non viene da solo è accompagnato da un altro sentimento, dalla gelosia di Borges, l’uomo che ha corteggiato sua moglie mentre lui era al fronte. Questo è quanto lo stesso protagonista vuole farci sapere ma, la storia inizia in un’aula di tribunale e l’accusa è di omicidio. Durante tutto il racconto la domanda sarà sempre la stessa: chi che parla? Chi è che ha commesso il crimine? L’imputato potrebbe essere Hans Stern, il rispettabile chirurgo berlinese o, piuttosto, Wilhem Bettuch, l’umile fornaio che pare averne assunto le sembianze. Il mistero appare ancora più fitto quando l’imputato si rivolge ai giudici affermando: “Ora chinatevi, spazzate via quel po’ di terra. Ed ecco, troverete me. Si, ossa e teschio e polvere e il mio nome, che non è il mio nome eppure lo è, il mio destino, che non appartiene a me, ma a un altro e ora mi è piombato addosso, soffocante come fosse il mio”.
L’AUTORE: Peter Flamm è stato un autore tedesco. Iniziò a pubblicare articoli e racconti sui giornali quando era ancora uno studente di medicina. Nel 1926, il suo romanzo psicologico d'esordio Ich? fece scalpore quando fu pubblicato da S. Fischer. Negli anni successivi continuò l'attività letteraria, scrivendo altri tre romanzi parallelamente alla sua attività di medico finché, in quanto ebreo, dovette emigrare dalla Germania a Parigi con la moglie Marianne nel 1933 e poi a New York nel 1934. Tra i suoi pazienti ricordiamo il premio Nobel William Faulkner, mentre celebrità come Albert Einstein e Charlie Chaplin andavano e venivano dalla sua casa. Morì a New York nel 1963. Nel 2024 Adelphi pubblica in Italia Io?.
GRISHAM TORNA A CAMINO ISLAND: “I FANTASMI DELL’ISOLA”
Al largo della Florida, non lontana da Camino Island, si trova una piccola isola disabitata che tutti chiamano Darl Isle, un luogo selvaggio con spiagge incontaminate e mare cristallino, un paradiso terrestre dove i turisti pagherebbero oro per poter passare lì le loro vacanze. Questo dettaglio non sfugge ad uno spregiudicato colosso immobiliare che ha intenzione di accaparrarsi l’affare acquistando l’isola così da poter costruire un mega resort turistico ed un imponente casinò. Il progetto non è di facile realizzazione, le storie che si raccontano su quel paradiso incontaminato sono numerose e spaventose, nel tentativo di raggiungere l’isola molte persone sono annegate, altre sono sparite e nessuno osa metterci più piede. Con “I fantasmi dell'isola” (Mondadori, traduzione di Luca Fusari e Sara Prencipe) John Grisham, torna a Camino Island. L’unica detentrice della verità è Lovely Jackson, di circa ottant’anni, indomita e formidabile, l’ultima discendente degli schiavi rifugiatisi a Dark Isle, quasi tre secoli prima, dopo essersi liberati dalle catene. Per questo motivo Lovely sa di essere l’unica legittima proprietaria dell’isola, ha vissuto lì 15 anni e non ha intenzione di lasciare che qualcuno possa disonorare la memoria dei suoi antenati; lo farà con l’aiuto del noto libraio antiquario Bruce Cable, della sua amica romanziera Mercer Mann e di Steven Mahon, avvocato esperto in battaglie ambientaliste.
L’AUTORE: John Grisham è riconosciuto come il più grande scrittore di gialli giudiziari nel mondo con 50 romanzi e 200 milioni di copie vendute. Con I fantasmi dell’isola ha segnato il ritorno dell’autore a Camino Island - dove sono ambientati anche Il caso Fitzgerald e L’ultima storia – con cui Grisham tocca dei temi a lui carissimi: il razzismo, l’ingiustizia sociale e la corruzione
“LA NEVE IN FONDO AL MARE” LA TESTIMONIANZA DELLA VULNERABILITA’ ADOLESCENZIALE
Matteo Bossola in “La neve in fondo al mare” (Einaudi)ci propone un tema estremamente contemporaneo ma anche molto complesso: la fragilità dell’adolescenza. Attraverso gli occhi genitoriali l’autore racconta, con onestà e delicatezza, cosa si prova davanti al dolore del proprio figlio quando si trova a vivere il tradimento che implica diventare se’ stessi. Il ruolo genitoriale è fondamentale: deve essere luce nel buio per chi si ama anche se significa affrontare la difficile verità che portano con se’. All’interno del reparto di neuropsichiatria infantile, un padre e un figlio si trovano per la prima volta l’uno di fronte all’altro, intorno a loro orbitano adolescenti che vivono l’estenuante fatica di crescere, chi rifiutando il cibo e chi facendosi del male. Vicino a loro madri e padri incapaci di dare un nome al loro tormento con l’intollerante sensazione di essere all’altezza del loro ruolo. L’autore ci fa scendere in verticale verso il malessere adolescenziale e lo smarrimento genitoriale che ne consegue e, attraverso la voce intima di un padre, fotografa l’istante in cui padre e figlio non si riconoscono più ed è impossibile parlarsi.
L’AUTORE: Matteo Bussola è un fumettista, scrittore e conduttore radiofonico, nato a Verona nel 1971. Ha conseguito la laurea in architettura a Venezia ma poi ha preferito dedicarsi alla carriera di fumettista. Lavora con diverse case editrici di fumetti, italiane e straniere: con Eura Editoriale (oggi Aurea), Star Comics, con le case editrici francesi Soleil e Humanoides Associés. Nel 2011, insieme a Paola Barbato, crea il web-comic "Davvero", poi pubblicato sotto il marchio Star Comics. Nel 2012 inizia a collaborare con Sergio Bonelli Editore, entrando a far parte dello staff di disegnatori della serie Adam Wild. Tiene una rubrica settimanale su "Robinson" dal titolo Storie alla finestra, e conduce con Federico Taddia un programma settimanale su Radio 24, I padrieterni, sul ruolo dei nuovi padri.
“IL CAVALLO DA GUERRA E LO STATO DEL RINASCIMENTO”
Un racconto che ci proietta immediatamente tra le strade e i mercati delle città rinascimentali, con uno sguardo vivo alle campagne circostanti, entrambi gli scenari sono accomunati da un elemento fondamentale: il cavallo, che si trova sempre accanto all’uomo. Un’indagine profonda sul mercato dei “corsieri” da guerra nel Quattrocento con un’attenta analisi delle nuove dinamiche politiche ed economiche dello Stato, in particolare, lo sguardo cade sul coinvolgimento sempre maggiore dei ceti produttivi e dei grandi mercanti all’interno dell’esercito, sui conflitti sociali tra attori politici ma anche sulla creazione della nuova arte equestre che si lega al modo in cui i principi iniziano a rappresentarsi nelle sfarzose architetture delle stalle. Questo il tema del saggio di Fabrizio Ansani, “Il cavallo da guerra e lo Stato del Rinascimento. Una storia politica, economica e culturale”, pubblicato dal Mulino.
L’AUTORE: Fabrizio Ansani è British Academy Newton International Fellow nell’Università di Exeter. Si occupa di storia italiana del basso Medioevo e della prima età moderna, storia del Rinascimento, storia economica e militare.
LUNGO LA CORRENTE, VIAGGIO NELL’EUROPA CHE AFFRONTA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Un viaggio che va dalle Azzorre alle Svalbard, gli estremi dell’Europa, un continente che vuole combattere contro il cambiamento climatico e adattarsi ai cambiamenti sociali del nostro tempo. L’elemento chiave è la Corrente del Golfo, capace di riscaldare le terre fredde e di portare la pioggia dal Portogallo fino alla Russia, ma che è sempre più debole. Le conseguenze di un continuo e rallentamento della Corrente avrebbe delle importanti conseguenze sulle vite degli europei, gli scompensi climatici ed ecosistemici sarebbero enormi: il deserto avanzerebbe verso Sud, la Gran Bretagna sarà sempre più simile alla siberia, le precipitazioni ridurrebbero. Nel saggio “Lungo la corrente. Viaggio nell'Europa che affronta il cambiamento climatico” (Laterza), Lorenzo Colantoni ci propone di scoprire l’Europa che cambia, si adatta e si trasforma, le guide che ci accompagnano in questo viaggio sono gli ex pescatori che ora contribuiscono alla ricerca delle balene, i minatori coinvolti nella rinaturalizzazione di vecchi siti industriali, cacciatori che proteggono la foresta. Assisteremo a cambiamenti di enorme portata, come le comunità sorte dal petrolio scozzese e ora convertite pienamente alle rinnovabili o i giovani spagnoli che ritornano nelle terre dei padri per sperimentare un’agricoltura sostenibile. Così, Lorenzo Colantoni, ci conduce in sei paesi facendoci scoprire un’Europa che non vuole aspettare l’apocalisse climatica ma che si tira su le maniche per attrezzarsi ed adattarsi al meglio.
L’AUTORE: Lorenzo Colantoni è responsabile di ricerca allo IAI. Lavora anche in ambito giornalistico. Specializzato in energia ed ambiente, con un focus sulle politiche europee, collabora con l’Istituto all’Energy Union Watch, sulla recente iniziativa della Commissione Juncker. Ha lavorato con la rivista di geopolitica Limes, in particolare curandone il numero di ottobre 2014 sul Regno Unito e il secessionismo scozzese. Scrive, tra gli altri, per l’Espresso Online, lo European Energy Review e l’Energy Post. Ha lavorato precedentemente per il CEPS di Bruxelles, in ambito energetico, e per la Commissione Europea (DG DEVCO), su risorse naturali e food security.
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