Roma, 30 lug – “Prima del voto avevamo voluto promuovere un incontro alla Camera per sensibilizzare sui rischi in termini di trasparenza, normale svolgimento delle operazioni, manipolazioni, denunciando anche attraverso testimonianze crude il destino di molti oppositori del regime di Maduro, incarcerati, torturati: oggi abbiamo voluto ribadire che l’attenzione resta molto alta da parte dell’Italia, attraverso l’azione del nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani, ma anche da parte di Forza Italia”. Così Deborah Bergamini, deputata, vicesegretaria e responsabile Esteri Fi, che nella sede nazionale del partito ha promosso una conferenza stampa che ha visto l’intervento di Maria Claudia Lopez, capo della coalizione democratica venezuelana in Italia. “Quello verso queste elezioni è stato un percorso accidentato, in cui sono stati violati tanti diritti: noi siamo al fianco del popolo venezuelano, che in questo momento sta manifestando nelle piazze, affinché i forti dubbi sollevati da tutta la comunità internazionale sull’esito annunciato dallo stesso Maduro, dunque la sua rielezione, vengano fugati: per farlo occorre che l’Onu si faccia protagonista di un processo di verifica delle schede, perché le opposizioni sostengono che è stato Urrutia, il loro candidato, ad avere la maggioranza dei voti” sottolinea Bergamini, che ha annunciato da parte di Forza Italia la presentazione di una risoluzione in sede parlamentare e di una mozione al Consiglio d’Europa. “Ci preoccupa – aggiunge la responsabile esteri azzurra - il fatto che i primi Paesi a congratularsi per la rielezione auto-annunciata di Maduro siano stati paesi come l’Iran, la Cina, la Russia, Cuba, la Bolivia, mentre tutto l’Occidente e tanti Paesi sudamericani hanno espresso forti riserve. Non dobbiamo spegnere l’attenzione e lasciar solo il popolo venezuelano in questa conquista di libertà. Una democrazia, per essere tale, non basta che lasci votare: deve consentire di farlo in trasparenza e riservatezza, secondo quegli standard internazionali che gli osservatori dell’Unione europea non hanno potuto verificare perché Maduro non glielo ha consentito” conclude Bergamini. (PO / Roc) ////
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