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PONTE MORANDI, GENOVA
RICORDA LE 43 VITTIME

PONTE MORANDI, GENOVA <BR> RICORDA LE 43 VITTIME

Il ricordo della tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova che sei anni fa uccise 43 persone inizia stamane, alle 9, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa dove sarà celebrata la messa officiata dall'arcivescovo di Genova monsignor Marco Tasca. Alle 9.30 circa è previsto l'arrivo, alla radura della Memoria, dei partecipanti alla camminata in ricordo delle vittime organizzata dall'associazione Noi per Voi Valle Stura Masone con i sindaci di Masone, Rossiglione e Campoligure. Saranno presenti 43 bambini, che porteranno un pensiero ai parenti delle vittime. Alle 10.45, alla radura della Memoria, inizierà la cerimonia in ricordo delle vittime del crollo alla presenza del sindaco e delle autorità. A leggere il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà il sindaco di Genova Marco Bucci. Dopo il posizionamento delle corone del presidente della Repubblica, della presidenza del Senato, della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei parenti delle vittime, sarà osservato un minuto di silenzio. A seguire una esibizione dell'orchestra del Teatro Carlo Felice che eseguirà il Requiescant in pace per tre strumenti. Alle 11.36 verrà osservato un minuto di silenzio e in contemporanea verranno suonate le sirene delle navi in porto e le campane di tutta la diocesi.  "Genova non si dimenticherà mai del 14 agosto. Siamo qui per questo, a portare le parole del Capo dello Stato, a rinnovare tutti i nostri sentimenti per qualcosa che è indelebile. Capisco bene le famiglie, sei anni sono tanti, c’è una domanda di giustizia forte, speriamo trovi risposta” afferma il sindaco di Genova Marco Bucci, in una intervista a Repubblica mentre è in corso il processo contro i responsabili che non si concluderà prima di fine 2026. E parlando della sua radioterapia per un melanoma e delle inchieste che hanno portato alle dimissioni del governatore Totri afferma: “La vita ti dà anche questi momenti, ma il mio approccio è di affrontarli e risolverli se possibile. Sono certo che nel momento in cui non avessi più la salute e l’energia che serve per fare il sindaco, darei le dimissioni, perché la città ha bisogno di un sindaco come si deve, al cento per cento, non al 50 per cento. Ora come ora vado avanti” e “il problema ora è l’urgenza di avere al più presto una Regione nel pieno dei suoi poteri. Il nostro lavoro deve andare avanti, per questo abbiamo bisogno della Regione, della Soprintendenza, dei ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente. Il Comune di Genova da solo non può farcela” e “sono convinto che il lavoro fatto negli ultimi anni abbia fatto crescere Genova e la Liguria, e debba continuare”. Il Modello Genova è stato messo in discussione…. «Assurdo, chi lo fa non vuol vedere la realtà. Anche un imprenditore importante come Gozzi ha riconosciuto questo lavoro. Modello Genova non vuol dire cercare scorciatoie e non rispettare la legalità, ma perseguire obiettivi mettendoci la faccia e assumendosi responsabilità. Io per primo”. (14 ago - red)

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