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TERREMOTO, NEL LAZIO
80% COMUNI A RISCHIO

TERREMOTO, NEL LAZIO <BR> 80% COMUNI A RISCHIO

“L’intero territorio della Regione Lazio, con l'ultima riclassificazione del 2009 (DGR 387/09) e successivi aggiornamenti, è stato dichiarato sismico, dei 378 comuni della Regione Lazio ben 294 ricadono in zone ad alto rischio sismico (quasi l'80% ricade infatti in zone sismiche 1 e 2). Mettere in sicurezza anche i borghi interni, significa evitare lo spopolamento dell’Appennino. L'Ordine dei Geologi del Lazio si unisce al ricordo del devastante terremoto che colpì Amatrice e i comuni circostanti il 24 agosto 2016”. Lo ricorda Simonetta Ceraudo, presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio). “Vogliamo esprimere la nostra più sentita vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutte le comunità che, a distanza di anni, continuano a portare i segni di quella tragedia. Il terremoto di Amatrice, con la sua drammatica intensità e le conseguenze devastanti, ha scosso profondamente il nostro territorio e ci ha ricordato, ancora una volta, quanto sia importante la prevenzione e la consapevolezza dei rischi sismici in un paese come l'Italia, storicamente esposto a tali fenomeni – ha aggiunto -. Nel nostro paese abbiamo un edificato vecchio, realizzato in gran parte prima degli anni ‘80 con criteri assolutamente non antisismici, secondo normative non adeguate e soprattutto senza studi geologici, con la consapevolezza di oggi si deve fare in modo di proporre anche strumenti di controllo utili proprio in un’ottica di prevenzione del rischio sismico, come ad esempio il fascicolo del fabbricato, strumento che sarebbe utilissimo per capire lo stato di salute di edifici e infrastrutture e che permetterebbe di tutelare tutti quei borghi che sono ancora oggi la nostra memoria storica e per i quali non possiamo rischiare che altri eventi sismici producano oltre a distruzione anche spopolamento. Come Ordine dei Geologi del Lazio, ci impegniamo quotidianamente nella promozione della cultura della prevenzione, nella diffusione delle conoscenze scientifiche e nell'educazione della cittadinanza. Il nostro lavoro è volto a garantire una corretta pianificazione territoriale e una sempre maggiore resilienza delle nostre comunità di fronte ai terremoti. Ricordare il terremoto di Amatrice non significa solo fare memoria di un tragico evento – ha concluso la Ceraudo -  ma anche rinnovare l'impegno per la sicurezza del nostro territorio. È fondamentale che le istituzioni, i professionisti e i cittadini collaborino insieme per costruire un futuro più sicuro e consapevole”. (25 ago – red)

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