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SCUOLA, PANTI: NOSTRE
PENSIONI NON SI TOCCANO

SCUOLA, PANTI: NOSTRE <br> PENSIONI NON SI TOCCANO

"Il taglio di Meloni mi sembrava insopportabile, alla luce di un’inflazione schizzata all’8,1% e scatenata da una guerra che tutti ci saremmo evitati. Hanno risposto in venti. Abbiamo trovato in rete due avvocati di Siracusa che hanno accettato di lavorare in videoconferenza, Giorgio Seminara e Elisabetta Castilletti”. Marco Panti non immaginava, quando ha creato con un collega su Facebook cinque anni fa il gruppo “Dirigenti scolastici in pensione”, 527 iscritti da tutta Italia, che il suo ricorso contro il taglio alla rivalutazione delle pensioni sarebbe finito alla Corte Costituzionale. “Non ne faccio una questione politica. Sono vent’anni che tagliano le pensioni. Il mio ricorso riguarda anche il 2022, oltre che il biennio 2023-2024” spiega in una intervista a Repubblica. “Ho 71 anni, ho lavorato oltre 42 anni nella scuola, vent’anni da insegnante e altrettanti da dirigente scolastico, anche dodici ore al giorno, nell’Istituto comprensivo Caponnetto di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. In pensione a 67 anni. Perché i governi, compreso questo, devono punire anziché premiare il lavoro onesto?”. La sua pensione, si legge nell’ordinanza della Corte dei Conti che le dà ragione, non è bassa…. “Il taglio colpisce dai 2.300 euro lordi in su che non mi pare una pensione d’oro. Se però viene considerata tale, perché non si tagliano anche gli stipendi d’oro? È una colpa aver fatto il dirigente scolastico? Se crolla il patto tra lavoratore e Stato, allora la Costituzione viene tradita. Lavori per una vita, poi vai in pensione e ti cambiano le regole. Questo sta facendo il governo Meloni, come altri nel passato”, (10 set – red)

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