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direttore Paolo Pagliaro

CONTE: DRAGHI VUOLE
UN'ECONOMIA DI GUERRA

CONTE: DRAGHI VUOLE <BR> UN'ECONOMIA DI GUERRA

"Non auguro a Matteo Salvini una condanna penale, come a nessun avversario politico”, premette il leader del M5S Giuseppe Conte iniziando la sua intervista a La Stampa in cui, dal caso Open Arms, il discorso si allarga ai presunti complotti contro il governo, al rapporto Draghi, fino all'atteggiamento da tenere sulle guerre e al futuro del Movimento e dell'alleanza progressista. “Quando è capitato a me di essere chiamato dalla magistratura a rispondere di scelte difficili fatte durante la pandemia, io non l'ho accusata di imbastire processi politici, né ho invocato il popolo a intervenire in mio favore. Mi sono difeso con serenità e sono stato assolto con formula piena, mentre Giorgia Meloni mi dava del criminale e la fondazione di Alleanza nazionale finanziava l'associazione che ha fatto l'esposto a Bergamo”. Secondo la premier Meloni la richiesta dei pm è “incredibile”… “Nel rapporto con la magistratura, la destra mostra i suoi evidenti limiti culturali: uno dei principi fondamentali della nostra democrazia è l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge. E questo vale anche per chi ha ruoli di governo, che non possono diventare spazi di impunità” e “si arroccano sempre in una difesa corporativa, aizzando il popolo contro la magistratura accusata di intervenire a orologeria per finalità politiche. Ovviamente questo vale solo quando a essere indagati sono loro e i loro sodali” ma “si devono preoccupare dell'auto-complotto: il boicottaggio che si stanno facendo da soli ministri, compagni, mariti e sodali con la loro conclamata incapacità, che ogni giorno mette a rischio l'attività del governo e la credibilità della classe dirigente”. E sottolinea: “Abbiamo bisogno di una provvista finanziaria per venire incontro a famiglie e imprese in difficoltà, la possiamo ricavare dai profitti extra di banche, industria delle armi, società energetiche e farmaceutiche, assicurazioni. Giorgia Meloni si faccia coraggio e dimostri che non è ricattabile”. Poi sul no all'uso delle armi donate all'Ucraina in territorio russo afferma: “Trovo la posizione del governo ipocrita. Se l'obiettivo di Meloni è vincere la guerra con la Russia, come ha dichiarato in Parlamento, allora non può inviare armi imponendo un limite di utilizzo. Sta inaugurando il ‘bellicismo pavido’”, “siamo schienati a una prospettiva di guerra a oltranza, con un'Europa non pervenuta, senza capacità di costruire un orizzonte di pace e sicurezza che regga la sfida del futuro: tutti i Paesi Nato a fare la guerra contro la Russia e il resto del mondo”. E sul report per la competitività dell'Europa presentato da Draghi commenta: “Con la rimozione dei limiti Bei agli investimenti militari e delle limitazioni della finanza europea per le industrie belliche, con la revisione dei parametri della finanza etica, si asseconda un completo stravolgimento del quadro regolatorio europeo in direzione di una transizione, verde sì, ma verde militare”. E conclude: “Se si vuole costruire un'alternativa al governo Meloni in direzione progressista, bisogna essere conseguenti: non si è mai visto un governo progressista bellicista”. C'è il rischio che al termine della Costituente ci sia una scissione di M5S? “Sarebbe una contraddizione con la storia del M5S, nato per realizzare la più ampia partecipazione popolare. Proprio ora che stiamo facendo questo esperimento rivoluzionario di democrazia partecipativa? Non vedo questo rischio”. (16 set - red)

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