L’Aquila, 4 gen – Grazie all’effervescenza e alla bravura di Silvia Giampaola un pezzo
di Abruzzo è a New York. Tra il lavoro all’Istituto Italiano di
Cultura ed il palcoscenico, la nostra connazionale ha anche trovato il tempo di
diventare architetto, specializzata in industrial design, ma con una
irrefrenabile passione per il teatro. Figlia d’arte, il papà Giuseppe Giampaola
è tra i fondatori del Teatro Stabile de L’Aquila. Silvia, dopo
essere passata per l’Accademia d’Arte drammatica “Silvio D’Amico” e
quelle di Barcellona e Mosca, da circa due anni è a New York, all’Istituto Italiano di
Cultura, responsabile del dipartimento teatro, musica e danza. Nella Grande
Mela ha però anche svolto la sua professione di attrice prendendo parte a
diversi spettacoli. Oggi, a L’Aquila per l’evento ”Omaggio a Mario Fratti”
nell’ambito di “Notte Noir”, alcuni atti unici di genere noir del drammaturgo, l’Istituto
Cinematografico dell’Aquila ha scelto quali
interpreti lei ed altre due attrici americane,
Polly Segal e Valentina Fratti. Per Notte Noir Silvia ha recitato l'atto unico
"Sogno americano” alla presenza dell’autore, Mario Fratti. “Recitare nella
mia città è sempre una grande emozione, ed ho già avuto occasione di interpretare altre
opere di Mario Fratti a New York, in occasione della presentazione del suo
ultimo libro” racconta entusiasta Silvia,
che poi spiega del suo doppio lavoro newyorkese: “Quasi tutti gli attori
newyorchesi hanno un altro lavoro. Il mio fortunatamente non si discosta da
quello che svolgo all’Istituto e mi permette di seguire e promuovere il teatro,
la danza e la musica italiana non solo con la mente, ma soprattutto con il
cuore. L'Istituto Italiano di Cultura è ora diretto da Renato Miracco conoscitore
dell'arte italiana ed esperto organizzatore di mostre di arte”. Di New York e
di cosa significa essere di casa nei
teatri di Broadway Silvia dice: “Mio padre, mio unico maestro di vita e d’arte,
ebbe l'idea e la perseveranza di fondare il Teatro Stabile dell'Aquila
avvalendosi della collaborazione di due amici, da li la mia passione per il
teatro. Vivere a New York, oggi mi permette di scoprire tutte le altre culture
e le altre metodologie di lavoro in campo teatrale e le varie contaminazioni
tra il mondo del cinema e quello dei musicals”. Di Mario Fratti, a cui è dedicata la rassegna, l’attirce
abruzzese dice: “ Le sue opere sono molto apprezzate dai critici americani che
approvano, inoltre, la capacità di fondere la sua conoscenza del mondo europeo
con quello d’oltreoceano. Il suo successo conferma che su questo vasto
territorio, dove i numeri hanno una proporzione assai diversa rispetto ai nostri,
c'è spazio per chi lo merita”.
(Sab/Sis)
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