Roma, 25 feb – “Il cosiddetto modello Albania è un grande fallimento da parte del Governo e della Presidente del Consiglio. È il fallimento di un'iniziativa propagandistica: far credere agli italiani e alle italiane che con questi centri nessuno sarebbe più arrivato in Italia, perché tutti sarebbero stati trasferiti in Albania. Abbiamo visto che non è così: l'Italia fa parte di un sistema di regole, ci sono delle norme, c'è una legislazione sia italiana che europea e una magistratura che deve convalidare i trattenimenti e poiché questo è un sistema che è ancora in piedi, questo trasferimento è del tutto inutile: non si può fare perché non si può fare il trattenimento”. Così la deputata Laura Boldrini (Pd), presidente del Comitato permanente sui diritti umani del mondo presso la Camera dei deputati, a margine della presentazione del rapporto “Oltre la frontiera. L’accordo Italia Albania tra propaganda e sospensione dei diritti”, redatto dal Tavolo Asilo e Immigrazione a fronte di informazioni e dati raccolti durante le tre visite di monitoraggio dei centri. “Quello che abbiamo visto è che tutto si basa su un accrocco – prosegue - già il fatto che in alto mare si prendano i migranti che non sono entrati in acque italiane, quindi non hanno violato nessuna norma, non sono neanche entrati in acque nazionali, vengono prelevati e portati contro la loro volontà in un altro paese: tutto questo non è legittimo, è assolutamente arbitrario. Dopodiché non hanno un diritto alla difesa: stanno in Albania non sapendo quali sono i propri diritti, gli dicono che possono avere un avvocato, ma quando fanno i colloqui non sanno neanche se è per il trattenimento o è per la domanda di protezione internazionale. C'è una totale compressione del diritto alla difesa. Per non parlarne come vengono scelti in alto mare: dopo lo scampato naufragio c'è una motovedetta che dice ‘Tu sì, tu no’: metodi che prescindono la vulnerabilità, anche perché chi ha vissuto in Libia sono tutte persone vulnerabili, hanno tutti i segni sul proprio corpo, sulla mente di quello che hanno vissuto”. Un impianto, dunque, “tutto sbagliato” e che, conclude Boldrini, “non funziona: ma tutto ciò è fatto sulla pelle dei migranti e dei contribuenti italiani perché costa moltissimi soldi che potevano essere spesi diversamente”. (po/mol)
(© 9Colonne - citare la fonte)
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