I risultati dei negoziati tra le delegazioni russa e statunitense a Riad non saranno riportati in una nota, al contrario di quanto si era appreso in un primo momento. Ad affermarlo è stato questa mattina il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Stiamo parlando di trattative tecniche. Si tratta di trattative con un'immersione profonda nei dettagli, quindi il contenuto delle trattative tecniche non verrà sicuramente ‘pubblicato’, è errato attendersi questo. Questa è la prima cosa. La seconda- ha aggiunto Peskov – è che il contenuto dei colloqui dovrà adesso essere vagliato attentamente e solo allora sarà possibile parlare di alcune intese”. Peskov ha inoltre specificato che i contatti tra Russia e Stati Uniti continueranno, ma non ci sono ancora dettagli su ulteriori incontri e non si parla nemmeno della possibilità di negoziati tra rappresentanti di Mosca, Kiev e Washington. Si sa che comunque il faccia a faccia “è andato bene” secondo una fonte russa.
Intanto quest’oggi la delegazione ucraina a Riad dovrebbe incontrare quella statunitense proprio in seguito all’avvenuto incontro di quest’ultima con i rappresentanti di Mosca. Secondo il canale televisivo statale ucraino Suspilne, la squadra ucraina che sarebbe dovuta ripartire ieri si è invece trattenuto in Arabia Saudita proprio a causa del prolungarsi del colloquio tra Usa e Russia. Nell’incontro tra i delegati di Washington e Mosca, dovrebbe essere stato discusso in primo luogo un possibile accordo tra Russia e Ucraina sulla cessazione temporanea degli attacchi alle infrastrutture energetiche. A differenza dei precedenti colloqui di cessate il fuoco, che coinvolgevano alti funzionari di entrambe le parti, questo round si dovrebbe essere concentrato su questioni tecniche e ha visto la partecipazione soprattutto di diplomatici e consiglieri governativi. L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti in Ucraina, Keith Kellogg, ha riferito che la delegazione americana comprendeva alcuni membri del suo staff, nonché il direttore della pianificazione politica del Dipartimento di Stato, Michael Anton, e gli assistenti del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Michael Volz. (25 MAR – DEG)
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