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NASCE INTERGRUPPO ECONOMIA DEL MARE, PETRUCCI: SETTORE CHE MUOVE 178 MLD

Roma, 6 mag - “Il nostro intergruppo nasce dall'idea di creare qualcosa di trasversale e mettere insieme parti politiche diverse e territori diversi. Infatti 41 membri fanno parte dell'Intergruppo per l'economia del mare, provengono dal nord, dal sud, dal centro, dalle isole ma anche dalle città metropolitane, proprio perché abbiamo capito che il mare è una risorsa che va valorizzata e va riportata al centro dell’attenzione”. Un’economia che “muove 178 miliardi, il 10% del PIL e oltre un milione di lavoratori”. Così Simona Petrucci, senatrice di Fratelli d’Italia, presidente del nascente Intergruppo parlamentare con il quale “abbiamo deciso di mettere all'attenzione di questo intergruppo una serie di temi molto importanti che serviranno per fare dei disegni di legge e per aiutare il ministro per le politiche del Mare, Nello Musumeci, che in questi anni ha battagliato per riportare il mare al centro della politica nazionale”. Secondo la senatrice Petrucci, fino “purtroppo il mare è stato utilizzato come qualcosa da tutelare, da non toccare. Fino a qualche anno fa c'era l'idea che il mare andasse esclusivamente tutelato da un punto di vista ambientale, non capendo che era una risorsa fondamentale. Pensiamo ai trasporti: le vie del mare sono strade che non hanno bisogno di grande manutenzione, di  attenzione, certo, da un punto di vista ambientale, ma non di manutenzione”.
 Il ministro Musumeci, presente alla presentazione, sottolinea che “il mare non deve essere divisivo”. Va salvaguardato “e siamo tutto d’accordo, è in uno stato patologico preoccupante e su questo non basta la volontà dell’Italia, è un problema mondiale: il Mediterraneo vive una condizione di sofferenza, abbiamo bisogno di un maggiore intervento della Ue che sta elaborando un documento per porre un freno alla contaminazione” alla quale “il cambiamento climatico certamente contribuisce. Ma credo che l’Italia possa diventare un modello per la tutela della biodiversità marina”. Musumeci si sofferma però anche su altre emergenze, come quella del potenziamento dell’attività portuale: “Delegettimare il lavoro manuale è stato un delitto, oggi non troviamo più nei porti competenze che dovrebbero far fronte alle nuove sfide e ai nuovi impegni. C’è la necessità di chiedere a Bruxelles una politica seria costruttiva che possa reggersi sulla fruizione del mare, considerando che l’80 per cento delle merci si muove via mare”. 

(PO / Sis)

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