Roma, 7 mag - “E’ una storia che la nostra generazione raccoglie come testimone, e che vuole trasmettere anche alle future generazioni perché crediamo che Sergio Ramelli, non soltanto per la nostra parte politica ma per tutti dovrebbe essere un esempio di cosa significa difendere e credere nelle proprie idee, e talvolta anche inconsapevolmente dover pagare per esse il prezzo più alto”. Così Grazia Di Maggio, deputata Fratelli d’Italia, a margine della presentazione del libro di Giuseppe Culicchia “Uccidere un fascista - Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio” (Mondadori), organizzata in Senato su iniziativa del Gruppo Fratelli d’Italia. “Vivo a Milano, faccio politica a Milano – racconta Di Maggio - e quando ero una giovanissima militante mi sono imbattuta nella sua storia, nelle sue commemorazioni: approfondendo, mi sono resa conto di come Sergio fosse davvero un ragazzo come tantissimi altri, non aveva incarichi di partito e non era un ‘picchiatore’ fascista come tanti hanno voluto far credere e continuano a raccontare ancora oggi, ma era invece un ragazzo che semplicemente aveva espresso in un tema a scuola le proprie idee sulle Brigate Rosse. Purtroppo sappiamo tutti come è andata: il nostro dovere morale, in primis come cittadina ma ancora di più come parlamentare, è quella di difendere questa memoria, di trasmetterla alle future generazioni e far finalmente diventare Sergio un figlio d’Italia” conclude Di Maggio. (PO / Roc) ////
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