di Paolo Pagliaro
Il piano globale pandemico dell'Oms nasce senza la firma di 11 paesi, fra i quali l'Italia. Come la Russia e l’Iran, temiamo per la nostra sovranità. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha svolto un ruolo fondamentale durante la pandemia di COVID-19, fungendo da faro di coordinamento globale in un momento di crisi senza precedenti. Fin dalle prime fasi dell'emergenza, l'Oms ha dichiarato l'emergenza sanitaria internazionale il 30 gennaio 2020, seguita dalla dichiarazione ufficiale di pandemia l'11 marzo, allertando il mondo sulla gravità della minaccia. L'agenzia ha rapidamente sviluppato protocolli diagnostici, condividendoli con laboratori di tutto il mondo, e ha istituito il programma ACT-Accelerator per facilitare l'accesso equo a vaccini, trattamenti e diagnostica. Attraverso l'iniziativa COVAX, l'Oms ha lavorato per garantire che anche i paesi a basso reddito potessero accedere ai vaccini, cercando di contrastare il nazionalismo vaccinale che rischiava di accentuare le disuguaglianze globali. Sul fronte informativo, l'Oms ha combattuto l'"infodemia" parallela alla pandemia, fornendo aggiornamenti quotidiani basati su evidenze scientifiche e contrastando la disinformazione. Ha mobilitato miliardi di dollari per sostenere i sistemi sanitari più fragili e ha inviato sul campo oltre 70 missioni di esperti per supportare i paesi maggiormente colpiti. L'astensione dell'Italia sul documento dell'Oms riguardante la preparazione alle future pandemie è profondamente irriconoscente, visto che il nostro è stato uno dei primi paesi occidentali gravemente colpiti e ha beneficiato dell'esperienza, della guida e del supporto tecnico dell'Oms. Che vergogna!
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