Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Non servono telecamere ma poliziotti e carabinieri

Non servono telecamere ma poliziotti e carabinieri

di Piero Innocenti

Da tempo i cittadini chiedono più sicurezza e le risposte date non sono spesso adeguate alle ansie e alle paure che caratterizzano la vita quotidiana. Si continua, così, a parlare di sistemi di videosorveglianza da installare nelle strade per scoraggiare i delinquenti ma è noto che le telecamere, utili sicuramente nella fase delle indagini post delictum, non costituiscono una “deterrenza” per i malviventi; si organizzano gruppi di vicinato,”sentinelle” di quartiere, per un’attività di osservazione, di annotazione, di prevenzione che spetterebbe unicamente alle forze di polizia; si fanno inutili patti e protocolli d’intesa tra enti e istituzioni; si finanziano intense campagne pubblicitarie per difendersi dai ladri suggerendo la installazione di porte blindate e inferriate alle finestre; si “militarizzano” alcuni punti sensibili delle città (stazioni ed altri obiettivi) impiegando soldati che imbracciano armi pesanti.
Tutto questo mentre il controllo reale del territorio urbano ed extraurbano è affidato a risorse inadeguate di poliziotti e carabinieri che continuano a fare miracoli quotidiani nel contrasto ad una criminalità predatoria sempre più aggressiva e violenta. Una criminalità che si sposta sulle strade e autostrade dove sarebbe necessario potenziare al massimo la vigilanza da parte della Polizia Stradale che, invece, registra drammatiche carenze negli organici delle Sezioni ( sono i reparti provinciali), nei reparti autostradali situati nelle immediate vicinanze dei caselli e nei distaccamenti (dislocati in centri minori) dove si riesce a mala pena a garantire un paio di pattuglie giornaliere.
In autostrada, poi, la situazione non è migliore con le pattuglie che debbono percorrere obbligatoriamente un chilometraggio prestabilito mentre, da anni ormai, non si fanno più posti di blocco autostradali un tempo disciplinati minuziosamente da una direttiva emanata a livello centrale (PBA), incanalando il traffico in un’area di servizio opportunamente presidiata da un contingente di agenti coordinati da un funzionario. Carenze di organico, dunque, mentre si fatica con gli arruolamenti in corso a ripianare i vuoti risalenti a molti anni fa; ma anche leggi inadeguate ad una situazione criminale che è peggiorata mentre si continua a parlare ( lo si fa da mezzo secolo!) di carceri inadeguate, di sovraffollamento ( tema che tornerà “caldo” durante l’estate, come ogni anno, con le inevitabili polemiche politiche). Il ricorso, quindi, a sistemi alternativi alla detenzione carceraria e tra questi gli “arresti domiciliari”, da dove, come evidenziato in molte circostanze, il ”recluso” continua a svolgere la sua attività criminale (in primis spaccio e traffico di droghe).
Una maggiore presenza di poliziotti e carabinieri sul territorio consentirebbe anche di fare più controlli nell’arco della giornata alle persone in regime di detenzione domiciliare.
I furti continuano ad essere il punto dolente nello scenario della criminalità; ben 230.456 quelli denunciati nel 2024 ( quelli commessi sono di più ma per vari motivi i cittadini non li denunciano) di cui solo in 20.265 casi sono stati scoperti gli autori. Dati forniti dalla Polizia di Stato in occasione dell’anniversario della sua fondazione (aprile 2025). Sarebbe stato interessante specificate le varie tipologie di furti come in passato quando, per esempio nel 2020 su 164.825 furti denunciati ben 20.352 furono quelli commessi nelle abitazioni ( solo per 1.315 fu possibile individuare gli autori) e 19.288 quelli commessi con destrezza ( per 1.072 fu possibile identificare i “manolesta”). La “ricetta” per migliorare la sicurezza pubblica appare quella di presidiare il territorio con più carabinieri e poliziotti, con un’azione di controllo più incisiva per verificare i comportamenti degli operatori, il loro rendimento e per fornire il supporto eventualmente necessario a migliorare il servizio.

(© 9Colonne - citare la fonte)