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direttore Paolo Pagliaro

ORSINI: ORA RESPONSABILITA’
MELONI: PENSIAMO IN GRANDE

ORSINI: ORA RESPONSABILITA’ <br> MELONI: PENSIAMO IN GRANDE

 “In questo secolo nulla è più come prima: alleanze, transizioni, intelligenze. Per un mondo nuovo servono strumenti nuovi e un patto nuovo tra tutti noi. Tra forze politiche e sociali. Abbiamo dimostrato di avere la capacità di superare momenti difficili affrontandoli tutti insieme. Guardando all’interesse comune. Adesso è giunto il tempo della responsabilità, del coraggio, della determinazione. Per un’Europa più forte.  E per un’Italia ancora più grande”. Così il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, prendendo la parola nell'assemblea nazionale che si tiene per la prima volta a Bologna, alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Orsini sottolinea il “coraggio che mostriamo come imprenditori mentre rischiamo di restare intrappolati nella guerra commerciale fra gli Stati Uniti e il resto del mondo e fra Stati Uniti ed Europa. Quest’ultima è ancora più allarmante, perché si consuma fra alleati storici. E ci indebolisce entrambi. Mai come oggi, le guerre commerciali tra alleati sono dannose e incomprensibili”. Centrale, nel discorso del numero uno di Viale dell’Astronomia, il discorso sull’energia: “Voglio parlare con chiarezza: mi rivolgo a tutti i partiti politici. Si smetta di dire a Roma che siete per le rinnovabili, per poi porre nelle Regioni ostacoli di ogni tipo proprio alle rinnovabili. E bisogna accelerare il ritorno al nucleare con i piccoli reattori modulari, molto meno invasivi e più sicuri delle centrali di vecchia generazione e capaci di fornire quell’elettricità di continuità che serve all’industria e che le rinnovabili intermittenti non possono fornire. Anche su questo non ci possono essere divisioni politiche, parliamo di indipendenza e sicurezza nazionale. Quella che condividiamo da imprenditori è una grande responsabilità.  Stiamo affrontando enormi difficoltà. Come abbiamo detto lo scorso anno alla nostra Assemblea: siamo l’Italia che manda avanti l’Italia. E noi vogliamo restare in Italia. È qui che vogliamo progettare e investire sulle priorità strategiche per cambiare il futuro del nostro Paese”.  “L’amara verità – afferma infine Orsini - è che oggi sia l’Europa che il nostro Paese affrontano un rischio concreto di deindustrializzazione, aggravato dalla guerra dei dazi, ma alimentato da un pregiudizio anti-industriale. Confindustria propone un Piano Industriale Straordinario per rilanciare l’economia europea e nazionale”. Proposta che trova concorde il premier Meloni: “Noi ci siamo: questa nazione ha tutte le carte in regola, la prima cosa da fare è crederci. Pensate in grande, perché io farò lo stesso”. Nel suo discorso sottolinea che "la questione più urgente da affrontare, con serietà e senza timore, è il nodo del costo dell'energia. Ne siamo consapevoli - aggiunge - dall'inizio di questo governo abbiamo stanziato circa 60 mld, l'equivalente di due leggi finanziarie per cercare di alleviare i costi, ora è evidente che cercare di 'tamponare' spendendo soldi pubblici non può essere la soluzione". Quella di riprendere la strada del nucleare, sostiene il premier, "è una scelta coraggiosa per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione rafforzando però la sovranità industriale ed economica dell'Italia, e rimanere in questo modo competitivi sul mercato".   Poi la spiegazione che sul costo dell'energia il governo sta lavorando "a un'analisi del funzionamento del mercato italiano per comprendere se eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale possano essere la causa di aumenti ingiustificati, perché sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione". Parla anche di ex Ilva il presidente del Consiglio: “Nonostante la situazione complessa che abbiamo ereditato, il governo continuerà a fare la propria parte, sono certa che ognuno farà lo stesso per garantire il futuro dell'acciaio, difendere i livelli occupazionali, tutelare l'indotto perché c'è anche bisogno che tutti gli attori diano una mano e non ci siano attori che preferiscano mettere i bastoni tra le ruote. Credo che tutti comprendano cosa c'è in ballo".  (PO / Roc)  

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