Si è aperta con un minuto di silenzio per “le vittime palestinesi e israeliane” l’informativa urgente del ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera sulla crisi in corso nella Striscia di Gaza. Un gesto simbolico che ha introdotto un intervento dai toni netti, in cui il titolare della Farnesina ha espresso “dolore immenso” per quanto sta avvenendo e ha chiesto con fermezza “che Israele fermi immediatamente i bombardamenti”. Parole che però, secondo Giuseppe Provenzano del Partito democratico, “andavano bene mesi fa, o 50mila morti fa”. Nel suo discorso, Tajani ha sottolineato la necessità di ripristinare il rispetto del diritto umanitario, condannando al contempo Hamas per la mancata liberazione degli ostaggi, che, ha detto, “devono tornare subito nelle loro case”. Il ministro ha anche respinto con forza le accuse secondo cui il governo italiano starebbe ignorando la crisi. “Chi lo afferma offende la verità e le tante persone che hanno offerto il proprio sostegno senza facili strumentalizzazioni”, ha affermato, rivendicando l’efficacia dell’azione diplomatica che ha consentito la ripresa degli aiuti umanitari, compreso l’ingresso di 15 camion italiani nel fine settimana. A testimoniare l’impegno dell’Italia sul piano umanitario, Tajani ha ricordato che “133 piccoli pazienti e le loro famiglie vengono curati in strutture italiane”, menzionando anche l’operato della nave ospedale Vulcano, a bordo della quale a dicembre è nata una bambina chiamata “Italia”.
Il ministro ha poi illustrato l’azione del governo anche in prospettiva della ricostruzione post-bellica. Ha citato il coinvolgimento dell’Università di Architettura di Venezia in un progetto da 5 milioni di euro finanziato dall’Unione Europea, e ha annunciato l’invio di una squadra di medici italiani a Ramallah per affrontare l’emergenza sanitaria. Ha tuttavia ribadito che l’assistenza italiana è condizionata alla garanzia che “nemmeno un euro finisca nelle mani dei terroristi”. Sul piano politico, Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia per una soluzione a due Stati, definendola “un obiettivo irrinunciabile” che “passa per un riconoscimento reciproco di Israele e Palestina”. Per il ministro, questa è l’unica via possibile per “garantire il rispetto della dignità e dei diritti di entrambi i popoli”. Tajani ha inoltre respinto ogni ipotesi di sfollamento forzato della popolazione palestinese, definendo “inaccettabile” l’espulsione da Gaza e ribadendo il sostegno dell’Italia al piano arabo promosso dall’Egitto, che prevede la permanenza dei civili sul proprio territorio. Infine, Tajani ha espresso “forte preoccupazione” per il riemergere di manifestazioni antisemite in Italia, citando gli attacchi verbali rivolti alla senatrice a vita Liliana Segre. “Non si possono far ricadere sugli ebrei gli errori del governo israeliano”, ha ammonito. “Mai più, nessuno dovrà avere paura soltanto perché è ebreo”. In chiusura, il ministro ha confermato che l’Italia è pronta a contribuire a un’eventuale missione di peacekeeping sotto l’egida della Lega Araba, come anticipato anche dal ministro della Difesa Guido
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