Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

UCRAINA, NULLA DI FATTO
SULLA VIA DELLA PACE

UCRAINA, NULLA DI FATTO <br> SULLA VIA DELLA PACE

Come del resto era facile prevedere, dai colloqui di ieri tra Russia e Ucraina a Istanbul non sono usciti che risultati parziali, anche se da non sottovalutare. La parti hanno infatti concordato un nuovo scambio di prigionieri di guerra. Saranno scambiati “tutti i prigionieri di guerra gravemente feriti e gravemente malati”, così come “soldati di età compresa tra 18 e 25 anni”, secondo quanto reso noto dal Ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.

Inoltre, Mosca e Kiev hanno anche concordato di scambiare migliaia di corpi di soldati caduti in combattimento. Umerov ha fatto riferimento allo scambio di “6.000 corpi per 6.000”, confermato dal negoziatore russo Vladimir Medinsky. Come per lo scambio di prigionieri, non è stata annunciata alcuna data. Rifiutando qualsiasi cessate il fuoco incondizionato, Mosca ha offerto all'Ucraina un cessate il fuoco parziale di “due o tre giorni in alcune zone del fronte” proprio per consentire il recupero dei corpi destinati allo scambio, ha affermato il capo della delegazione russa.

Secondo lo Stato maggiore ucraino, le perdite totali (ossia tra morti e feriti) in combattimento delle truppe russe dall'inizio dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina, dal 24 febbraio 2022 al 3 giugno 2025, ammonterebbero a circa 990.800 militari, di cui 1.100 nelle ultime 24 ore. In realtà non esistono numeri certi delle perdite né russe né ucraine. Recentemente, una proiezione basata sui dati forniti da un disertore delle truppe di Mosca ha permesso agli esperti di affermare che i morti tra le forze dell’esercito invasore oscillerebbero tra i 150mila e i 200mila.  

Intano, la Casa Bianca ha reso noto nel tardo pomeriggio di ieri che il presidente Donald Trump è "aperto" all'invito del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, a tenere colloqui di pace a tre in Turchia con i leader russo e ucraino. Ieri infatti il leader turco ha ribadito la sua disponibilità a ospitare un incontro tra Trump, Zelensky e Putin. La Turchia “prenderà misure” per facilitare tale incontro, ha affermato Erdogan, dopo i colloqui diretti tra le due parti. Interrogata su tale proposta, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato: “Il presidente ha dichiarato di essere aperto alla possibilità, se si arriverà a questo punto, ma vorrebbe che entrambi i leader e entrambe le parti si sedessero insieme al tavolo delle trattative”.

IL MEMORANDUM. Ieri Mosca ha finalmente rivelato a Kiev e al resto del mondo i contenuti del suo memorandum di pace. Tale documento, di fatto, certifica l’indisponibilità del Cremlino a fare qualsiasi passo indietro rispetto alle rivendicazioni da sempre avanzate dalla Russia. Ecco i punti chiave delle richieste della Federazione: riconoscimento giuridico internazionale dell'ingresso della Crimea, della LPR, della DPR, delle regioni di Zaporizhia e di Kherson nella Russia; la proclamazione della neutralità dell'Ucraina e il suo rifiuto di aderire ad alleanze militari; il divieto di attività militari da parte di altri stati in Ucraina; la dichiarazione dello status non nucleare dell'Ucraina; la definizione di un numero massimo di soldati e mezzi delle  Forze Armate dell'Ucraina; la revoca delle sanzioni economiche imposte alla Russia; garantire i diritti e le libertà della popolazione russofona, rimuovere le restrizioni alle attività della Chiesa ortodossa ucraina, vietare la glorificazione del nazismo; ripristino graduale delle relazioni diplomatiche ed economiche con l'Ucraina; rinuncia reciproca alle richieste di risarcimento danni causati da operazioni militari; risolvere le problematiche legate al ricongiungimento delle famiglie e degli sfollati. (3 giu - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)