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UN ITALIANO IN FINALE
A PARIGI DOPO IL 1976

UN ITALIANO IN FINALE <br> A PARIGI DOPO IL 1976

l Roland Garros è uno Slam tradizionalmente di successo per i giocatori italiani. In singolare gli azzurri hanno alzato tre volte la Coppa dei Moschettieri: due con Nicola Pietrangeli e l'ultima con Adriano Panatta nel 1976. La sua non sarà più l'ultima finale per un italiano a Parigi, visto che Jannik Sinner contenderà domenica la Coppa dei Moschettieri a Carlos Alcaraz nella prima finale Slam fra due giocatori nati negli anni 2000. Sinner è diventato l'italiano con più finali Slam all'attivo in singolare maschile insieme a Nicola Pietrangeli, che rimane l'unico bi-campione azzurro al Roland Garros. Nel 1959, battendo il sudafricano Vermaak, Pietrangeli regala all'Italia il primo titolo in singolare in uno Slam. Avrebbe poi trionfato anche in doppio con Orlando Sirola superando i fenomeni australiani Emerson e Fraser Il 28 maggio 1960 Nicola Pietrangeli vince il suo secondo titolo consecutivo al Roland Garros, battendo in finale il cileno Ayala. Anche se la sera prima dell’impresa si divertì fino alle ore piccole. Pietrangeli è arrivato anche in finale nel 1961 e 1964, sempre sconfitto dallo spagnolo Manolo Santana. Nel 1976 Panatta, dopo il titolo agli Internazionali BNL d'Italia trionfa al Roland Garros. Salva un match point al modesto cecoslovacco Pavel Hutka, elimina nei quarti Borg, che a Parigi ha perso solo contro di lui, e Harold Solomon in finale. Il primo finalista rimane Giorgio de Stefani, mancino autodidatta che divenne il primo tennista ad usare due colpi di diritto, passando la racchetta da una mano all'altra ed evitando così di colpire di rovescio. Nel 1932 è stato sconfitto nella sfida per il titolo da uno dei quattro "Moschettieri" del tennis francese, Henri Cochet. De Stefani è stato anche un grande dirigente sportivo, presidente della Federazione Internazionale Tennis nel 1955, ancora prima di essere nominato presidente della Federazione Italiana Tennis (1958-1969). Riconfermato alla presidenza internazionale nel 1962 e di nuovo nel 1967, Giorgio de' Stefani si battè a lungo, nel CIO, per la riammissione del tennis alle Olimpiadi.

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