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Il libro giusto trova sempre la sua strada (anche senza editore)

Il libro giusto trova sempre la sua strada (anche senza editore)

Un viaggio affascinante ma tutto in salita: scrivere un libro è un percorso impegnativo, pubblicarlo è altrettanto faticoso. Ma trovare la strada giusta è possibile, a patto di affidarsi a guide competenti. Nella sede romana di West Egg Editing, nel quartiere Appio Latino, Francesca Magni ci racconta il suo percorso nell’editoria, quella tradizionale prima, quella del self-publishing poi. “Questo lavoro è ammantato di una patina di bellezza e fascino, ma inevitabilmente c'è una contropartita: è un mestiere complesso, con tante sfaccettature”.

Co-fondatrice di West Egg e della piattaforma Elledilibro, Magni ha iniziato il suo percorso nella redazione di Fazi Editore, casa editrice generalista e outsider che, agli inizi degli anni Duemila, puntava già sulla digitalizzazione. “Era la casa dei vampiri di Twilight”, ricorda. È lì che ha conosciuto Christian Soddu, il socio con cui ha costruito un’intera visione editoriale alternativa, basata sulla centralità del testo e dell’autore. “Noi nasciamo come editor puri, il lavoro sul testo è quello che ci ha sempre appassionato”.

Nel 2012, in un settore in crisi e attraversato da profonde trasformazioni, decidono di mettersi in proprio. All’epoca, l’editor era ancora una figura interna alle case editrici; agenzie di editing vere e proprie non esistevano. “Noi abbiamo portato il servizio dell’editing al di fuori della casa editrice, chiedendo direttamente all’autore di pagarci. All'epoca gli editori non avevano più soldi e il lavoro creativo era il primo a subire i tagli. La storia doveva arrivare perfetta sul tavolo dell'editore, ma quando mai una storia nasce perfetta?”. Magni sottolinea con forza la trasparenza come fondamento del loro approccio. “Noi siamo molto chiari con gli autori, non 'infiocchettiamo' nulla. Facciamo una scheda di valutazione e diciamo molto chiaramente tutto ciò che si può fare per il testo. Partendo dalla consapevolezza che non tutti sono destinati alla bianca livrea di Einaudi”. Con West Egg Editing si afferma presto una cifra stilistica basata su un lavoro editoriale rigoroso. I riscontri arrivano subito, anche grazie a collaborazioni come quella con ilmiolibro.it, piattaforma del gruppo Gedi. “L’obiettivo era alzare l’asticella. Abbiamo preso tutto come una sfida: manuali di cinese, libri di matematica, thriller da trasformare in page turner. E ha funzionato”.

Da quell’esperienza nasce Elledilibro, progetto editoriale sostenuto da fondi europei e da Invitalia, con cui Magni e Soddu danno forma a un ecosistema agile di servizi per il pre e post pubblicazione. “Abbiamo creato una piattaforma con un concept editoriale che è esattamente il nostro: l'autore al centro, le storie al centro. Ma senza tutta la prosopopea dell'editore che ti deve scegliere”. Elledilibro si struttura attorno a un’idea molto precisa: professionalizzare il self-publishing, valorizzarne le potenzialità e rompere lo stigma. “Il self in Italia è sempre stato visto come una pubblicazione di serie B. In realtà, nel resto del mondo ha già un altro valore. Amazon, nonostante tutte le problematiche, ci ha fatto capire che ci si può autopubblicare anche con soddisfazione economica”.

L’approccio è pratico, articolato e attento ai desideri dell’autore. “Ognuno ha una vocazione personale e noi partiamo sempre dal testo. L’autore si racconta in un certo modo, ma è il testo che parla. E da lì costruiamo un percorso ad hoc”. L’editing, spiega Magni, ha molti livelli e ogni progetto segue un iter personalizzato, con una cura per la filiera che comprende tutto: correzione di bozze, impaginazione professionale, copertina, ebook, distribuzione. “Siamo fautori dell’ebook, sempre. L’ebook è un lusso rispetto al cartaceo”. Il modello proposto si basa su un equilibrio preciso: “A un editing corrispondono sempre dei livelli fatturabili. C’è un preventivo ragionato perché il nostro è un lavoro di alta qualità. In cambio, lasciamo all’autore tutti i diritti dell’opera. Se arriva un regista, un editore, Netflix o la Rai, trattano direttamente con lui. Noi non tratteniamo nulla”. Anche le royalties restano all’autore, con rendiconti trasparenti. “Il self ha questa agilità. E i numeri a volte sorprendono. Se l’autore è bravo, si sa muovere sui social, le copie si vendono. Il self vuole il coinvolgimento dell’autore e noi non lo abbandoniamo. Siamo anche molto attivi sui social, l’editoria nasce per essere comunicata”.

Nel tempo, il pubblico del self si è allargato. “All’inizio era considerato da pubblico âgé, oggi i ragazzi colgono l’occasione: hanno meno risorse economiche ma usano le piattaforme, cercano visibilità. Anche per questo ci impegniamo sul fronte della comunicazione: consigli di scrittura, video, blog, podcast in arrivo”. Elledilibro è anche una “book room”, dove gli autori possono caricare i propri eventi, che vengono rilanciati online. L’intento è chiaro: coniugare editoria tradizionale e digitale, cura redazionale e print-on-demand, qualità e sostenibilità. “Un sistema svelto, agile, trasparente. E funziona”.

La rete costruita da Magni e Soddu è solida e versatile. “Abbiamo ottimi rapporti con gli editori tradizionali, abbiamo lavorato come ghostwriter per le grandi case editrici. Facciamo anche intermediazione: se un autore non vuole restare con noi, cerchiamo la strada giusta per lui. L’ultimo libro l’abbiamo proposto a Fazi, alla nostra ex collega Alice Di Stefano. È piaciuto subito. Lavorando da vent’anni in editoria, conosciamo gli uffici editoriali. È più facile trovare la strada giusta per un autore”. Al centro resta la qualità del lavoro editoriale, ma anche la consapevolezza del suo valore. “I lavori creativi si pagano. Il mio lavoro si paga perché è di qualità, anche se fatto di logos, e gli autori ce lo riconoscono”.

L’obiettivo è duplice: innovare, ma anche proteggere. “Bisogna evitare di lucrare sui desideri degli autori. L'autore è una figura particolare, bisogna essere empatici. Noi siamo bravi nel marketing ma anche molto sinceri. Sulla nostra home page scrivemmo: 'L’ufficio manoscritti non esiste più'. Come a dire: cambia prospettiva, non essere ingenuo. La strada della pubblicazione è in salita - conclude Magni -. Facciamola insieme, partendo dal testo”. (sip - 30 lug)

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