Un team di ricerca dell’INGV, dell’Università di Siena e dell’Accademia dei Lincei ha monitorato l’inquinamento atmosferico nei musei di Buenos Aires con una metodologia innovativa basata su licheni e foglie. Lo studio, pubblicato su Science of the Total Environment, ha analizzato il particolato metallico veicolare nei pressi del Museo nazionale delle Belle Arti e del Museo di storia naturale, rivelando livelli trascurabili all’interno delle sale espositive. Attraverso l’esposizione di licheni trapiantati e il campionamento di foglie di Fraxinus americana e Jacaranda mimosifolia, i ricercatori hanno misurato la presenza di metalli pesanti emessi dal traffico, in particolare dalle frenate dei veicoli. L’indagine si inserisce nel progetto Chioma, dedicato alla protezione dei beni culturali tramite approcci “nature-based”. “L’efficacia di questa metodologia, già sperimentata a Roma e Venezia, è stata confermata anche in un contesto urbano complesso come Buenos Aires”, spiega Aldo Winkler (INGV). Stefano Loppi (UniSI) aggiunge: “La Jacaranda si è rivelata particolarmente utile come barriera ecologica”. Lo studio ha coinvolto istituzioni argentine come il Cificen e la Universidad Nacional de San Martín, in un esempio virtuoso di cooperazione internazionale per la tutela del patrimonio culturale.
(© 9Colonne - citare la fonte)