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NATO, CROSETTO: SU 5%
NESSUNA DECISIONE

NATO, CROSETTO: SU 5% <BR>  NESSUNA DECISIONE

"L'Italia non ha ancora concordato, formalmente o informalmente, un aumento del 5 per cento; è una proposta americana, gli americani sono il partner principale della Nato e questo aumento non discende da una volontà bellicistica dell'Europa o della Nato, ma dalle mutate condizioni che sono in corso nel mondo". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo al question time al Senato sul tema dell'aumento della spesa per la difesa, che sarà al centro del summit Nato dell'Aia del 25 giugno. "C'è una proposta americana del 5 per cento, c'è una proposta - pare - del Segretario generale, come emerso in tutti i giornali, del 3,5 per cento più 1,5 per cento riferito alla sicurezza" spiega Crosetto, proprio nel giorno in cui il segretario generale della Nato, Mark Rutte, è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal premier Giorgia Meloni. "Di sicuro posso assicurare che per quanto riguarda questo governo non ci sarà alcuna ripercussione su sanità, istruzione, sistema pensionistico, investimenti per la riconversione ecologica, perché non mi pare che questo governo abbia in agenda la possibilità di intervenire per tagliare capitoli di questo tipo per finanziare le spese per la difesa" sottolinea Crosetto, assicurando infine che l'ultima parola spetta alle Camere: "Indipendentemente dall'impegno Nato, che è un impegno collettivo poi in ogni Paese ritorna e sono i parlamenti nazionali a decidere sulla base dell'approvazione del bilancio, come prevede la nostra legge. Il Governo non ha il potere di decidere cosa stanziare, ma presenta una divisione del bilancio che viene discussa per due mesi tra Camera e Senato; quello che ne esce, il ministero della Difesa e gli altri ministeri lo prendono e lo utilizzano per i compiti che devono portare avanti". (Roc) 

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