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direttore Paolo Pagliaro

PREMIERATO: CASELLATI
AUSPICA CONFRONTO

PREMIERATO: CASELLATI <br> AUSPICA CONFRONTO

Nessuna "strozzatura" nell'esame parlamentare della riforma del premierato: ad assicurarlo, rispondendo al question time al Senato a un'interrogazione del Pd, la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati, che ricorda: "Del resto, anche durante la prima lettura presso il Senato non si è registrata nessuna compressione dei tempi, essendo l’esame iniziato il 22 novembre 2023 e concluso il 18 giugno 2024; esame che peraltro ha visto l’approvazione anche di emendamenti proposti dalle opposizioni". "Il Governo auspica che d’ora in avanti possano esserci le condizioni per un confronto costruttivo, senza monologhi di parte, come del resto ha già dimostrato di per sé l’abbandono dell’iniziale prospettiva del presidenzialismo – che pur era presente nel programma della coalizione – in favore del premierato" sottolinea la ministra, che difende la riforma punto su punto: "L’elezione del presidente del Consiglio non produce alcun 'trascinamento' del voto delle Camere. Si determina al contrario un allineamento coerente tra il voto dei cittadini e la scelta del programma, dei parlamentari e del premier; allineamento in passato del tutto mancato, con un incremento patologico del trasformismo e ricadute negative sulla partecipazione popolare al voto" è il ragionamento della ministra, che circa il presidente della Repubblica ribadisce che "nessuna delle sue prerogative viene toccata. Anzi, i suoi poteri di controllo sono rafforzati" e "nel bilancio complessivo, anche all’esito della riforma, il presidente italiano resterà il capo di Stato dotato di maggiori poteri nel panorama delle democrazie parlamentari". "Venendo alla legge elettorale – che dovrà disciplinare anche il voto degli italiani all’estero – sarà confezionata nel modo più adatto per sviluppare i principi della riforma costituzionale nei dettagli attuativi, ovviamente tenendo conto delle indicazioni fornite dalla giurisprudenza costituzionale" spiega Casellati, per poi concludere: "Mi accingo ad affrontare il dibattito presso la Camera dei deputati senza chiusure pregiudiziali". Ma i dem sono tutt'altro che soddisfatti: "Vanno avanti con maggioranze molto risicate sostanzialmente in rappresentanza di un elettore su quattro, e pensano di cambiare la carta costituzionale. Lo fanno con un unico obiettivo, allargare a dismisura i poteri dell’esecutivo e quindi del premier e mortificare tutti gli altri pesi e contrappesi" denuncia la senatrice Pd Valeria Valente, che avverte: “Noi crediamo che la storia insegni tante cose: i principali regimi antidemocratici e illiberali sono stati eletti attraverso un voto apparentemente democratico, non penso che possiamo riscrivere parti tristi della nostra storia perché abbiamo anticorpi sani, ma credo che dobbiamo essere attenti a qualsiasi deriva antidemocratica, in quanto il rischio è sempre dietro l’angolo. Insieme ai cittadini italiani dobbiamo lavorare per garantire che i principi fondamentali dello stato di diritto vengano rispettati anche da una maggioranza che si pone in maniera così arrogante, presuntuosa e autosufficiente”.  (PO / Roc)

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