L'aeronautica militare israeliana ha lanciato una nuova ondata di attacchi aerei nell'Iran centrale, di cui si prevede che nel prosieguo della giornata verranno forniti i dettagli. Poco prima di tale annuncio, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele “controlla i cieli sopra Teheran”. Tale dato di fatto, ha argomentato il premier, rappresenta “un cambiamento nell'intera campagna” militare. Netanyahu ha quindi sottolineato che Israele è “sulla buona strada” per raggiungere il suo obiettivo di distruggere la minaccia nucleare e missilistica iraniana. “Quando controlliamo i cieli sopra Teheran, colpiamo questi obiettivi, gli obiettivi del regime, a differenza del regime criminale dell'Iran che prende di mira i nostri cittadini e arriva per uccidere bambini e donne”, ha detto il premier. Al contrario, Israele sta dicendo ai residenti di Teheran di “andarsene” mentre l'IAF colpisce obiettivi nella capitale, afferma il primo ministro.
Anche il portavoce dell’aeronautica militare israeliana ha spiegato che è stata stabilita una “piena superiorità aerea” sulla capitale iraniana. Il generale di brigata Effie Defrin ha inoltre aggiunto che l'IAF ha distrutto un terzo dei lanciatori di missili balistici dell'Iran e sta riuscendo a ostacolare “gran parte” dei suoi attacchi contro Israele. Secondo Defrin, domenica sera e questa mattina sono stati lanciati contro Israele 65 missili balistici e decine di droni in due raffiche, la maggior parte delle quali è stata intercettata, anche se tre impatti hanno ucciso otto persone. Tuttavia, sostiene, l'Iran avrebbe voluto lanciare almeno il doppio dei missili contro Israele durante la notte. Le IDF affermano che circa 50 aerei da combattimento e droni hanno individuato e colpito anche i siti di stoccaggio dei missili e i centri di comando dove si erano radunati i soldati iraniani per lanciare i missili. Dall'inizio del conflitto, Israele sostiene di aver distrutto oltre 120 lanciamissili balistici iraniani, ovvero un terzo di quelli in possesso della Repubblica islamica. Inoltre, l'esercito afferma che l'IAF ha condotto ondate di attacchi a Isfahan durante la notte, colpendo oltre 100 obiettivi militari.
Sempre oggi il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno chiesto una “cessazione immediata delle ostilità”, esprimendo “profonda preoccupazione per la continua escalation” tra le due potenze rivali. “I leader si sono espressi a favore di una cessazione immediata delle ostilità e della risoluzione delle controversie, comprese quelle relative al programma nucleare iraniano, esclusivamente attraverso i canali diplomatici”, ha dichiarato il Cremlino a seguito di una telefonata tra i due leader. Nel corso dell'incontro, “il presidente Erdogan ha affermato che la spirale di violenza innescata dagli attacchi di Israele contro l'Iran mette a repentaglio la sicurezza dell'intera regione e che l'atteggiamento illegale del governo Netanyahu costituisce una chiara minaccia per il sistema internazionale”, ha riferito anche la presidenza turca in una nota.
Da segnalare inoltre che, sempre questa mattina, l'Unione Europea ha criticato il fatto che la Russia possa svolgere un ruolo di mediazione nel conflitto tra Israele e Iran, come suggerito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “La Russia non può essere un mediatore obiettivo”, ha dichiarato il portavoce della Commissione Europea Anwar El Anouni. “La Russia non ha credibilità. La Russia viola costantemente il diritto internazionale”, ha aggiunto. Da parte sua, intanto, l'ex capo della Difesa israeliana Avigdor Liberman ha invitato Israele a colpire “tutte le centrali elettriche iraniane, tutti i pozzi di petrolio, i giacimenti di gas, i depositi di carburante, i porti e gli aeroporti”. Per il leader del partito della destra nazionalista Yisrael Beytenu “Stiamo pagando un prezzo altissimo. Gli iraniani stanno attaccando centri abitati e infrastrutture civili. Questa è una guerra totale” e dunque lo Stato ebraico “non deve fermarsi a metà strada”. In questa contingenza, è quindi giunta la notizia, divulgata dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei, secondo la quale il parlamento iraniano sta preparando un disegno di legge per abbandonare il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). (16 GIU - deg)
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