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USA, CORTE SUPREMA:
OK ESPULSIONI MIGRANTI

USA, CORTE SUPREMA: <BR> OK ESPULSIONI MIGRANTI

 Un punto a favore dell’amministrazione Trump sul fronte del pugno duro contro gli immigrati che nelle scorse settimane ha provocato disordini anche violenti nelle principali città degli Stati Uniti. Nella notte italiana, la Corte Suprema ha infatti dato il via libera alla ripresa massiccia delle espulsioni verso paesi diversi dalla loro patria. Con 6 voti contro 3, i giudici hanno annullato un'ordinanza di un tribunale di grado inferiore che imponeva al governo di dare ai migranti una “significativa opportunità” di comunicare alle autorità a quali rischi potrebbero andare incontro se deportati in un paese terzo. Il caso in questione riguarda otto migranti provenienti da Myanmar, Sud Sudan, Cuba, Messico, Laos e Vietnam, deportati a maggio su un aereo presumibilmente diretto in Sud Sudan. L'amministrazione Trump li ha definiti "i peggiori tra i peggiori".

Dopo che il giudice distrettuale statunitense Brian Murphy, presso la corte federale di Boston, aveva bloccato il tentativo dell'amministrazione di deportare il gruppo in Sud Sudan senza dare loro sufficienti possibilità di contestare l'espulsione, il gruppo è sbarcato a Gibuti, dove si trova tuttora in una base militare. Durissimo il commento dei tre giudici supremi contrari alla sentenza: “A quanto pare - scrivono - la corte ritiene l'idea che migliaia di persone subiranno violenze in luoghi remoti più accettabile della remota possibilità che un tribunale distrettuale abbia ecceduto i suoi poteri correttivi quando ha ordinato al governo di fornire un avviso e un procedimento a cui i querelanti hanno diritto per costituzione e statuto. Questo uso della discrezione è tanto incomprensibile quanto imperdonabile”. (24 GIU - deg)

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