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SEPARAZIONE CARRIERE
POLEMICHE SU 'CANGURO'

SEPARAZIONE CARRIERE <br> POLEMICHE SU 'CANGURO'

Polemiche in aula al Senato per l'applicazione del cosiddetto 'canguro', nel corso dell'esame del ddl costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare, che prevede la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura. In particolare, i senatori di opposizione hanno espresso critiche ai criteri con cui viene applicato lo strumento che consente di 'saltare' l'esame degli emendamenti dal contenuto analogo, sugli oltre 1.300 presentati al ddl. Il senatore del Pd Andrea Giorgis, rivolgendosi alla presidente di turno dell'assemblea, Licia Ronzulli, chiede di "sapere con precisione sulla base di quale criterio lei decide di applicare il cosiddetto 'canguro', perché io sfido qualche senatore a prevedere questa sua determinazione, mentre noi invece dovremmo essere in grado di prevedere il criterio sulla base del quale vengono messe in votazione soltanto alcune parti. Mettendo in votazione solo alcune parti, quelle parti precludono tutti gli articoli che contengono quelle stesse parole. Per assurdo, se lei mettesse in votazione un articolo determinativo o una singola parola, verrebbero meno centinaia e centinaia di emendamenti. Noi ad oggi non sappiamo come viene definito ed applicato l'istituto del canguro. Non sappiamo neanche sulla base di quale fondamento regolamentare, perché noi abbiamo un articolo del Regolamento della Camera, l'articolo 85, che disciplina il cosiddetto canguro, mentre al Senato non c'è nessun articolo che espressamente disciplini il canguro. Alla Camera l'articolo 85 espressamente esclude dall'applicabilità del canguro le riforme costituzionali, mentre noi qui lo stiamo applicando alle riforme costituzionali. Sarebbe possibile risolvere questa questione, in modo da mettere ogni senatore nella condizione di sapere prima cosa sarà chiamato a votare? Mi sembra incredibile che non riusciamo a definire questa questione". "Stanno cercando in tutti i modi di comprimere il dibattito, utilizzando anche in maniera un po' strumentale il cosiddetto 'canguro', che gli viene messo a disposizione dal regolamento. Noi ovviamente non siamo d'accordo, soprattutto perché questo è un disegno di legge costituzionale, e quindi a nostro parere non andrebbe in alcun modo limitato" così Elisa Pirro, senatrice M5S, a margine dell'esame in aula al Senato del ddl costituzionale. "Abbiamo visto inoltre - aggiunge la pentastellata - che questo provvedimento è arrivato in aula senza relatore, cosa non avvenuta mai prima d'ora con un ddl di modifica costituzionale, quindi siamo molto contrariati dall'arbitrarietà e dalla compressione delle nostre prerogative. Ci piacerebbe che almeno ci fosse un disegno ordinato di quali sono, sapendoli con un certo anticipo, gli emendamenti che non saranno posti in votazione, ma non c'è stato concesso neanche questo. Insomma, al di là del merito del provvedimento è anche il modo in cui stanno agendo che ci vede su fronti decisamente opposti". (Roc)           

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