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IL PARTITO DI MUSK: L’AMERICA PARTY
PER RESTITUIRE LA LIBERTA’

IL PARTITO DI MUSK: L’AMERICA PARTY <br> PER RESTITUIRE LA LIBERTA’

Elon Musk lancia un nuovo partito politico, poche settimane dopo il litigio con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il miliardario ha annunciato sulla sua piattaforma social X di aver fondato l'America Party, presentandolo come una sfida al sistema bipartitico repubblicano e democratico. Tuttavia, non è chiaro se il partito sia stato formalmente registrato presso le autorità elettorali statunitensi. Musk, nato al di fuori degli Stati Uniti e quindi non idoneo a candidarsi alla presidenza, non specifica chi lo guiderà.

Il miliardario aveva sollevato per la prima volta la possibilità di fondare un partito durante la sua disputa pubblica con Trump, che lo ha visto abbandonare il suo ruolo nell’amministrazione e ingaggiare un acceso battibecco pubblico con il suo ex alleato. Durante quella lite, Musk aveva pubblicato un sondaggio su X chiedendo agli utenti se ci dovesse essere un nuovo partito politico negli Stati Uniti. Riferendosi a quel sondaggio nel suo post di sabato, Musk ha scritto: “Con un rapporto di 2 a 1, se volete un nuovo partito politico, lo avrete!”. “Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia – ha aggiunto Musk -  Oggi, l'America Party è nato per restituirvi la libertà”

L’ESPERIENZA DA DOGE Fino a poco tempo fa Musk era un convinto sostenitore di Trump: ha ballato al suo fianco durante i comizi elettorali dell'anno scorso e ha portato il figlio di quattro anni a incontrare Trump nello Studio Ovale. È stato anche il principale finanziatore di Trump: Musk ha speso 250 milioni di dollari (187 milioni di sterline) per aiutarlo a riconquistare la carica. Dopo le elezioni, è stato nominato a capo del cosiddetto Dipartimento per l'Efficienza Governativa (Doge), incaricato di individuare tagli drastici al bilancio federale. Il suo scontro con Trump è iniziato quando ha lasciato l’amministrazione a maggio e ha criticato pubblicamente i piani di Trump in materia di tasse e spesa. (red – 6 lug)

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