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CITTADINANZA, STOP LEGA:
AL LIMITE SI RESTRINGE…

CITTADINANZA, STOP LEGA: <br> AL LIMITE SI RESTRINGE…

Roma, 7 lug - Nessuna apertura nella maggioranza sulla proposta di Forza Italia di rivedere i termini per l’acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri residenti nel nostro Paese. Anzi, sottolineano dalla parti della Lega, “la modifica della legge sulla cittadinanza non è all’ordine del giorno e non è nel programma del centrodestra: in ogni caso, potrebbe essere rivista solo in senso più restrittivo”. Altre che Ius Scholae o Ius Italiae dunque, che comunque continua a non essere nei pensieri neanche degli esponenti di Fratelli d’Italia: per il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “la cittadinanza è una cosa serissima, essere cittadini italiani è una cosa che deve essere meritata e che avete un percorso oggi molto attento per arrivare a questo obiettivo. Noi siamo stati sempre pronti a discutere di questo tema ma secondo me, dico come esponente di Fratelli d'Italia, si deve fare meno sui giornali più invece in parlamento che il luogo dove si può discutere di tutto al momento giusto”.

Giuseppe Conte, dall’altra parte dello schieramento parlamentare, attacca: “Meloni è la contraddizione vivente, oggi apri a 500mila migranti da fuori con il decreto flussi, mentre qui abbiamo investito sui ragazzi nelle scuole e non gli vuole riconoscere la cittadinanza – spiega ieri dal Forum in masseria - Tajani sia conseguente e noi ci metteremo seduti al tavolo. Ma se fa queste dichiarazioni ad agosto, e poi torna indietro, è un teatrino avvilente". Riccardo Magi, di PiùEuropa, tra i promotori del referendum che poche settimane fa non raggiunse il quorum, attacca: “La Lega oggi ribadisce il no alIo ius Scholae di Tajani che è una legge peggiorativa rispetto alla situazione attuale, perché vogliono una legge ancora più restrittiva. Un corto circuito della cattiveria verso migliaia di ragazzi e ragazze italiani in tutto e per tutto tranne che per una legge vecchia di 30 anni, nonché un cortocircuito dell'irresponsabilità, visto che una riforma della cittadinanza è uno dei modi con cui affrontare il crollo demografico”.

(Sis) 

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