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BLUE ECONOMY, PETRUCCI (FDI): SERVE LEGGE CLIMA CHE VALORIZZI MEDITERRANEO COME RISORSA

Roma, 7 lug - “Sappiamo che ci sono dei cambiamenti climatici in atto da anni, e che quindi il nostro Mediterraneo ha bisogno di interventi per mitigare tutto quello che sta succedendo. Però al di là di questo non possiamo pensare di fare una legge sul clima che proibisca alcune cose, come lo sviluppo delle attività commerciali: dobbiamo cercare di fare una legge in grado di sfruttare quelle che sono le attività economiche che gravano sulle nostre coste, oltre ai 7500 chilometri di coste”. Così la senatrice di Fratelli d’Italia, Simona Petrucci, organizzatrice del convegno che si è tenuto oggi in Senato sul progetto PNRR MER, che analizza risultati e strumenti di monitoraggio per lo sviluppo sostenibile dell’economia del mare e la mitigazione dei cambiamenti climatici nel mar Mediterraneo. Nel corso del quale Petrucci ha parlato di utilizzo delle risorse, più che di sfruttamento. “Io sono contro lo sfruttamento, perché sfruttare significa poi depauperare quei territori o quelle realtà di quelle che sono le risorse, che serviranno anche alle generazioni future. Io sono per utilizzarle in maniera congrua: significa utilizzare le materie prime, utilizzare le materie critiche che si trovano nel nostro Mediterraneo? Assolutamente sì, ma cercando di non andare a distruggere quello che è l'habitat naturale che popola le nostre realtà marine e che permette di avere un ricambio di ossigeno, che permette di avere biodiversità naturale, quindi assolutamente utilizzare ma mai sfruttare”. Il progetto PNRR-MER non a caso si avvale della collaborazione di istituti come l'ISPRA e anche della Marina Militare per un lavoro a 360 gradi. Secondo Petrucci “l'unione fa la forza: prendere i dati e lavorarli solo per avere cartografie, per fare un progetto unico che non serve a nessuno, è solo un dispendio di soldi. Noi dobbiamo incentivare assolutamente la cerca, incentivare e finanziare quei progetti che permettono poi di avere i dati che saranno utilizzati dalla Difesa, dal Ministero dell'Ambiente, dalle nostre realtà produttive: questo è quello che noi intendiamo fare nel futuro”.
(PO / Sis)

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