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TRUMP: PATRIOT A KIEV
E’ SVOLTA ANTI-RUSSIA?

TRUMP: PATRIOT A KIEV <br> E’ SVOLTA ANTI-RUSSIA?

Dovrebbe arrivare nelle prossime ore la “dichiarazione importante” promessa dal presidente americano Donald Trump (che oggi incontrerà anche il segretario generale della NATO, Mark Rutte) nei confronti della Russia. Nei giorni scorsi, con toni a dir poco aspri, l’inquilino della Casa Bianca si era detto profondamente contrariato dal nulla di fatto dell’omologo di Mosca, Vladimir Putin, sul fronte diplomatico per la risoluzione del conflitto ucraino. Come per “preparare il terreno” a quello che potrebbe rivelarsi un ulteriore allontanamento delle due superpotenze, il tycoon ha annunciato ieri che gli Stati Uniti invieranno i sistemi antiaerei Patriot tanto richiesti da Zelensky in Ucraina. “Invieremo loro i Patriots, di cui hanno disperatamente bisogno”, ha dichiarato Trump, due settimane dopo che Washington aveva annunciato la sospensione di alcune consegne di armi a Kiev. “Non ho ancora deciso quanti, ma li riceveranno perché hanno bisogno di protezione”, ha aggiunto.

La spedizione di armi farà parte di un accordo che coinvolge la NATO, che pagherà gli Stati Uniti per il materiale bellico che invierà all'Ucraina, secondo quanto confermato dallo stesso Trump. “Invieremo loro vari equipaggiamenti militari molto sofisticati e loro ci pagheranno il 100%”, ha detto il presidente ai giornalisti, ribadendo la sua delusione nei confronti della controparte russa. The Donald ha espresso ancora una volta la sua delusione per i continui e intensi attacchi aerei russi contro l'Ucraina, senza un cessate il fuoco in vista. “Putin ha davvero sorpreso molti. Parla gentilmente e poi bombarda tutti la sera”, ha dichiarato il presidente americano. Un ulteriore segnale di una possibile svolta “pro Kiev” di Washington potrebbe essere dedotto dal fatto che proprio da oggi l'inviato statunitense Keith Kellogg inizierà una nuova visita in Ucraina lunedì. Kellogg dovrebbe trattenersi nel paese invaso un’intera settimana.

In una tale contingenza, potrebbero avere un peso nel prosieguo degli eventi anche le parole dell'influente senatore statunitense Lindsey Graham che ha rilanciato con forza nelle ultime ore la sua proposta di sanzioni drastiche contro Mosca. “Si avvicina una svolta” nella guerra in Ucraina, ha affermato il senatore repubblicano alla CBS, dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato all'inizio della settimana che – come detto – proprio oggi avrebbe fatto “un'importante dichiarazione” sulla Russia. Da diversi mesi Graham guida una coalizione di parlamentari americani a favore di nuove e significative sanzioni finanziarie contro Mosca e i suoi sostenitori. Questo disegno di legge “darebbe al presidente Trump la possibilità di imporre dazi del 500 per cento su qualsiasi paese che aiuti la Russia e sostenga la macchina da guerra di Putin”, ha affermato ieri il senatore secondo il quale, se il disegno di legge verrà approvato, il presidente avrà “massima flessibilità” sui dazi. Graham assicura di avere il sostegno di 85 dei 100 senatori statunitensi. Martedì Trump aveva dichiarato di stare “studiando” la proposta molto attentamente. “Si tratta di un duro colpo che il presidente Trump avrà a disposizione per porre fine alla guerra”, ha insistito Graham, che questa settimana si è recato in Europa per difendere le sue misure insieme al suo partner democratico Richard Blumenthal. (14 lug – deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)