Roma, 22 lug - "La mia riflessione è che quel gesto, da adulti, ci dovrebbe comunque interrogare su quello che vuole trasmettere. Più di un  ragazzo ha affermato di non riconoscersi in quella modalità di valutazione, e vorrebbe che cambiassero. Sintomo anche di una difficoltà di dialogo in alcune realtà scolastiche. Io penso che si tratti di un gesto che interroga il mondo degli adulti in generale, non solo chi si occupa di scuola. E purtroppo, anche in questo caso, il ministro Valditara ha dato la risposta peggiore possibile, ovvero quella di alzare un muro rispetto a una richiesta di dialogo e a una condizione che segnala un'ansia, un problema, una necessità di cambiare, dicendo che dal prossimo anno scatterà l'ennesima sanzione a carico degli studenti". Così Irene Manzi, deputata Pd, in merito ai casi degli studenti che hanno rifiutato di sostenere gli orali all'esame di maturità. "Penso - aggiunge la capogruppo dem in Commissione Istruzione - che il gesto di questi studenti ci dovrebbe indurre a ragionare sulle modalità dell'attuale esame di maturità, riflessioni che anche se in modo meno eclatante molti docenti e dirigenti scolastici hanno condiviso in queste settimane. L'alternativa sarebbe quindi aprire un dibattito, anziché limitarsi solo a dire, come fa il ministro, che dal prossimo anno questi studenti 'non la faranno franca'. Non si tratta di criminali, ma di giovani cittadini che hanno posto un problema e come tali andrebbero ascoltati". (PO / Roc) ////